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22.11.2006 - Corriere Mercantile
Blitz della Digos al Reparto Mobile. Armi sequestrate, Poliziotti indagati
In un capannone del reparto mobile di Bolzaneto c'era un arsenale clandestino: una bomba a mano, pezzi di artiglieria, munizioni. Armi da guerra, insomma, che none rientrano certo nelle dotazioni del reparto della ex "Celere". A scoprirlo sono stati i poliziotti della Digos che l'altro giorno hanno
perquisito i locali della caserma e sequestrato tutto il materiale in esecuzione del provvedimento firmato dal sostituto procuratore Francesca Nanni della Direzione distrettuale antimafia.
Con l'accusa di detenzione illegale di armi sono stati indagati due sottoufficiali di polizia, indicati come i "custodi" dell'arsenale ma non direttamente dipendenti dal reparto mobile. La vicenda, alquanto imbarazzante e sulla quale vige il massimo riserbo, potrebbe coinvolgere altri poliziotti.
Che ci facevano armi e munizioni da guerra nei locali del Reparto Mobile? L'interrogativo scivola tra ipotesi e tesi difensiva dei due sottufficiali indagati. L'arsenale illegale non sarebbe altro, sostengono i due poliziotti, che la raccolta di "souvenir" bellici collezionati durante varie missioni compiute all'estero in zone di guerra. Tesi, pare, in un certo modo attendibile ma non sufficiente a legittimare il possesso e la conservazione di tutto quel materiale nell'ambito di una struttura quale e' la sede del Reparto Mobile di Bolzaneto, all'interno del quale sorgono le palazzine degli alloggi per gli agenti, gli uffici, i garage degli automezzi, l'armeria "ufficiale" e i depositi di carburante.
Per stabilire l'origine, la fabbricazione e le potenzialita' offensiva del materiale sequestrato il sostituto procuratore Francesca Nanni ha ordinato una perizia. Ad eseguirla sara' un maresciallo dell'esercito, uno dei massimi esperti in materia. Il sottufficiale e' gia' al lavoro e presto potrebbe depositare in Procura le sue conclusioni. Ma c'e' un altro aspetto che il magistrato e gli investigatori della Digos devono ricostruire. Da quanto tempo all'interno dei locali del Reparto Mobile di Bolzaneto erano conservati illecitamente bombe, munizioni e pezzi di artiglieria? Risulta poi alquanto improbabile che solo i due sottufficiali fossero a conoscenza dell'arsenale illegale. E' piu' probabile invece che molti altri poliziotti, di vari gradi, fossero al corrente dell'esistenza di questo "deposito" voltandosi di fatto dall'altra parte. E attorno a questo aspetto dell'indagine che qualcuno a Bolzaneto rischia il coinvolgimento, piu' o meno diretto, nella vicenda. Non e' dato di sapere su quali basi e dietro quali "stimoli" la Direzione distrettuale antimafia e la Digos ad un certo punto abbiano deciso di perquisire i locali "incriminati". Si parla addirittura di una "soffiata" partita direttamente dall'interno del reparto Mobile. In realta' le prime indiscrezioni collegavano il blitz dell'altro giorno al giallo del presunto attentato contro la caserma del Reparto Mobile. L'episodio risale al 28 novembre dell'anno scorso. Quella mattina un razzo da segnalazione colpi' la palazzina che ospitava una ditta di prodotti farmaceutici. situata sulla collina di Cremeno, poco distante in linea d'aria dal deposito carburanti e dalla palazzina comando della caserma di polizia. Accertamenti e varie perizie stabilirono successivamente che non si era trattato di un attentato ma di un incidente. Il razzo, infatti, parti' direttamente dal piazzale della caserma per mano di un agente.
Un gioco che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Un gioco che pero' non ha nulla a che fare con l'arsenale scoperto da Procura e Digos e ora al centro di un'inchiesta imbarazzante.
Andrea Ferro
L'AZIENDA
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Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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