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La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
e le radici di Cosa Nostra.
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Quella realtà di Diano Marina
che vorrebbe oscurare i fatti,
oscurando noi. Tutta la storia.
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Le cementificazioni hanno un
prezzo come la mancata messa
in sicurezza del territorio
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La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
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Ex capitale morale, ex milano-da-bere, ex passerella d’Italia. Indagine sugli scandali, le paure e le speranze di una città inquinata, caotica, stanca. Che non si è ancora arresa.
Addio, capitale morale... Milano sta vivendo la fine di un primato, lo scadimento da centro a periferia, il progressivo rincantucciamento in un angolino provinciale.
Indro Montanelli, 1953
Milano, specchio d’Italia. Nella città che accolse milioni di famiglie dal Sud, i cortei guidati dal sindaco inalberano striscioni con la scritta “Zingari, foeura di ball!”. Nella patria antica del buongoverno, a capo delle scuole e dei servizi sociali vengono nominate persone già pubblicamente accusate di mala amministrazione. Nella metropoli che fu modello di pianificazione urbanistica, imprese edilizie legate ai partiti di destra e sinistra pagano i vigilanti del Comune incaricati di controllarle, mentre i cantieri si bloccano, i palazzi si spaccano e negli appalti fioriscono verbali truccati. Peggio che Tangentopoli. Intanto, da Milano si scappa, decine di migliaia di cittadini sono in cura per depressione e l’inquinamento supera tutte le soglie europee.
Milano, per fortuna, è molte altre cose: per esempio, la capitale italiana del volontariato. Una grande città, che soffre ma non muore. Questo libro raccoglie il suo grido. Perché se Milano si arrende, si arrende l’Italia.
Il capitolo integrale sulle Consulenze della Moratti.
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08.05.2007 - Corriere della Sera
Milano, affari e "miracoli"
Anche lo smog sparisce (ma solo sulla carta) Chiamata a guidare la Direzione centrale famiglia (per 217 mila euro l'anno) l'ex sindaco di un paese calabrese sconfitta alle elezioni
di Gian Antonio Stella
Ma Letizia Moratti li assumerebbe, nell'azienda di famiglia, certi collaboratori che invece assume e strapaga come sindaco di Milano? Ecco cosa ti chiedi, a leggere la storia di certi altissimi dirigenti comunali. Prima fra tutte, quello di Carmela Madaffari, responsabile della Direzione centrale Famiglia. Strappata per 217 mila euro l'anno mica a una multinazionale texana, alla Sorbona o a una banca della City, ma alla tristezza che l'aveva colta dopo essere stata buttata fuori da tre Asl e trombata alle elezioni. La storia, piccina ma straordinaria per capire l'andazzo delle amministrazioni pubbliche anche nelle realtà (apparentemente) più virtuose, è una delle tante raccontate in un libro che esce mercoledì 9 maggio. Si intitola «Milano da morire», è edito dalla Rizzoli ed è stato scritto da due milanesi veri, quelli che non sono nati per sbaglio sotto la Madonnina ma che a Milano sono venuti a vivere per scelta. Il sardo Luigi Offeddu, che i lettori del Corriere conoscono bene da anni, e il genovese Ferruccio Sansa, oggi inviato del Secolo XIX dopo essere stato redattore di Repubblica.
«Un grido di dolore e insieme di amore»: così i due autori, facendo ironicamente il verso «a certi film un po' sdolcinati», descrivono il loro lavoro. Un reportage di oltre 550 pagine che gronda di notizie, curiosità, aneddoti, motivi di orgoglio e di indignazione. Un reportage che si apre con le parole di Bonvesin da la Riva , il più importante scrittore lombardo del XIII secolo, che dopo aver cantato Milano «rispetto a tutte le altre città del mondo» come «la più splendida», maledice «gli scelleratissimi cittadini che nel loro potente livore cercano di distruggere tanta e tale città e imitano la condotta di Lucifero!». È lì, il senso del libro di Offeddu e Sansa: nell'amore per la città e nello spavento per certi segni di decadenza. Nell'ammirazione per la metropoli che sa distribuire buone carte a chi vuole giocarsele e nella radiografia spietata delle sue contraddizioni. A partire dall'abisso che separa il reddito medio dei cittadini di Niguarda (poco più di 20 mila euro l'anno) da quelli che stanno oltre i 55 mila e vivono nel centro storico più esclusivo, dove «se continua così, nel 2024 la popolazione sotto i trent'anni non supererà il 6,4%».
È una Milano sempre a due facce. Accogliente e ostile. Efficiente e sgangherata. Onesta e imbrogliona. Che racconta a se stessa e ai propri abitanti, ad esempio, di avere un'aria meno irrespirabile di quanto lo sia davvero. Ricordate la vecchia battuta di Marcello Marchesi? «Milano è l'unica città dove la mattina i passerotti tossiscono anziché cinguettare». Scherzava, lui. Non scherzavano, invece, tutti quelli che per anni hanno minimizzato sui rischi pur sapendo tutto: «Nel dicembre 2002, pochi giorni prima delle smentite, nella relazione conclusiva dell'indagine Pumi, che raccoglie tutti i dati milanesi sullo smog a partire dal 1998, si dichiara esplicitamente che per le misurazioni più recenti "è stato usato il metodo gravimetrico e non i metodi automatici come Teom (...) dato che questi ultimi tendono a sottostimare la concentrazione di particolato. La sottostima è maggiore nel periodo invernale" e "può essere in parte corretta moltiplicando per un coefficiente di 1,3 il valore medio della concentrazione di particolato. Tale sottostima è stata verificata secondo i due metodi: si nota che nel periodo luglio 2001gennaio 2002 a Milano secondo il Teom la soglia di allarme è stata superata 45 giorni su 183 (circa un giorno su 4), mentre secondo il metodo gravimetrico 85 volte su 183 (quasi un giorno su due)"». Un giorno su quattro contro un giorno su due, commentano Sansa e Offeddu: «una "sottostima" quasi del 100%».
E i parcheggi? Che dire del grande businness dei parcheggi? Il fiume impetuoso, «un Nilo di banconote», si dirama in un delta a più bracci. Uno finisce «a imprese della costellazione Legacoop». Un secondo a «Daniele Cucchi, figlio di un leader storico del Psdi milanese coinvolto nelle inchieste su Tangentopoli». Un terzo «alla Quadrio Curzio Spa, azienda che nei primi anni Novanta lavorava bene con gli appalti della metropolitana milanese». Il quarto, assai generoso, compreso il parcheggio da 586 box sotto la basilica di Sant'Ambrogio, alla ditta "Borio Mangiarotti", alla cui guida stanno Edoardo e Claudio De Albertis. E chi sono? Coincidenza: il papà e il fratello dell'assessore di An Carla De Albertis. E sempre lì si torna. All'incoerenza tra le affermazioni di principio sulla grande Milano in rotta sull'Europa e la navigazione sottocosta. Il mito dell'azienda e i traffici politici, bottegari, clientelari. Rivelati da quella storia di cui dicevamo all'inizio, della signora Carmela Madaffari, una gentile signora che viaggia verso la sessantina ed è stata chiamata nella metropoli lombarda, dove pare non avesse mai vissuto, per fare appunto la responsabile della Direzione centrale Famiglia.
Un ruolo chiave, di questi tempi, per la Casa delle Libertà. Non casualmente legato a quella busta paga annuale di oltre 400 milioni di lire. Dove l'avranno scelta, vi chiederete, una così? Quanti curriculum avrà letto, quanti cacciatori di teste avrà sguinzagliato, quanti colloqui avrà preteso Letizia Moratti, prima di puntare su di lei? Boh... Come documentano Offeddu e Sansa, carte ufficiali alla mano, il prestigioso «cursus honorem» della signora era il seguente. Sindaco di Santa Cristina d'Aspromonte, un borgo di 451 famiglie sui monti dietro Platì. Poi direttore generale (fino alla rimozione per i bilanci «addolciti» ma disastrosi) dell'Asl di Crotone. Quindi direttore generale (fino alla rimozione per i bilanci «addolciti» ma disastrosi) dell'Asl di Locri. Infine direttore generale (fino alla rimozione per i bilanci «addolciti» ma disastrosi) dell'Asl di Lamezia Terme. Un bel curriculum. Concluso con una trombatura alle elezioni, dov'era candidata per l'Udc. Non meritava forse un piccolo risarcimento?
L'AZIENDA
CHE HA
RESISTITO
ALLA
'NDRANGHETA,
DENUNCIANDO,
COSTRETTA
ALLA
CHIUSURA
PER LE
OMISSIONI
DEL COMUNE
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Tra sinistra,
'ndrangheta,
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nel disastro doloso
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SIAMO DI NUOVO
OPERATIVI ONLINE
(IN ESILIO DIGITALE)
Dal 29 dicembre si è
lavorato sodo per
salvare i dati e portare il
sito in sicurezza all'estero.
Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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"PEDOFILIA
E OMERTA'
Savona,
chi sapeva ed
ed taciuto su don
Nello Giraudo?"
con documenti
dell'inchiesta su
don Nello Giraudo
e documenti interni
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