[in coda gli articoli di Unità e Corriere di Bologna]
Va bene che a Bologna
una delle vie più conosciute è via Stalingrado ma questi, destra e sinistra,
sono convinti di vivere in Unione Sovietica e non si sono ancora accorti che il
muro è caduto. Si il muro che copriva le porcate che fanno nelle Pubbliche
Amministrazioni, nascondendo le carte per dire che tutto va bene. Non c'è niente da dire: abbiamo colpito nel segno. Il Dossier sulle assegnazioni
della case popolari a Bologna da parte della Commissione del Consiglio Comunale
(composta da politici e non tecnici, quindi illegale) ha scoperchiato il pentolone.
Con tale pubblicazione i cittadini possono valutare l'azione di gestione delle
case popolari attuata dal 1986 al 2004 dal Comune di Bologna. Oggi le
dichiarazioni "era tutto in regola" dei vari consiglieri, assessori e sindaci succedutisi,
di destra e sinistra, non reggono più...
Noi abbiamo pubblicato esclusivamente i
documenti (verbali ed allegati) della Commissione casa del Consiglio Comunale, ovvero
documenti che tale commissione, così costituita in seno al Consiglio Comunale,
ha reso pubblici. Quindi: intendono auto-denunciarsi? Intendono recarsi in
Procura e dire che hanno reso pubblici (cioè discussi, verbalizzati e allagati)
dati sensibili in una Commissione del Consiglio Comunale pubblica? Siamo ben
felici se lo fanno! Infatti se tale Commissione fosse stata costituita come
previsto dalla legge, ovvero da soli tecnici e nessun politico, i documenti "sensibili"
non lì avrebbero (loro!) resi pubblici, in quanto le Commissioni Tecniche
comunicano al Sindaco o Assessore competente, così come al Consiglio Comunale,
solo la risultanza delle pratiche e non il merito. Come abbiamo già riferito a
due giornalisti (Unità e Corriere della Sera di Bologna), oggi pomeriggio, se
il Presidente del Consiglio Comunale ed il Sindaco ci faranno pervenire una
comunicazione in cui affermano che la gestione effettuata dalla Commissione
Casa del Consiglio Comunale era illegittima, noi non avremo problemi ad
eliminare i verbali con relativi allegati (ed esclusivamente quelli) dal
dossier, sostituendoli con la dichiarazione in cui si riconoscono le
responsabili oggettive.
Inoltre, ci teniamo a sottolineare, che una volta che la Pubblica
Amministrazione con una propria decisione crea un danno, per questo i
responsabili possono essere perseguiti e chi ha subito il danno può chiedere il
risarcimento. Quindi è comprensibile l'ansia che aleggia nel Consiglio Comunale
di Bologna. Oggi, avendo potuto accedere a documenti pubblici sulle
assegnazioni effettuate dalla Commissione casa del Consiglio Comunale con i
diversi Assessori, chi si è visto per anni sottrarre il diritto all'assegnazione
dell'alloggio pur essendo nei primi posti delle graduatorie a favore di
soggetti che avevano meno diritto ma che gli sono passati davanti attraverso
Commissione politica del Consiglio Comunale, possono chiedere i danni.
E poi... se era tutto in regola e nella carte della Commissione Casa dei
consiglieri comunali e assessori non c'era nulla di male, come mai oggi si
accorgono che quei dati, in quei documenti, che loro esaminavano in una
Commissione del Consiglio Comunale, vi sono dati sensibili che potevano essere a
conoscenza solo degli Uffici tecnici?
Ed ancora: i documenti sono on line dalla notte tra il 12 e 13 novembre. Ovvero
a seguito della presentazione pubblica del dossier. Hanno fatto di tutto per
impedire che si sapesse di tale iniziativa. La stampa bolognese ha taciuto su
tutta la linea. Dal Comune, nonostante gli inviti all'ex e attuale Sindaco,
nessuna risposta diretta o da delegati. Hanno ignorato la questione sperando
che cadesse nel silenzio. Proprio come fecero con la cosiddetta Commissione d'Indagine
del Consiglio Comunale sulla Commissione Casa del Consiglio Comunale, che si
riuniva a porte chiuse per impedire ai cittadini di controllare, cosa che
nemmeno la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla P2 fece, visto che le
sedute veniva trasmesse anche da RadioRadicale!
Dopo l'articolo de "La Stampa", il passaggio sul blog di Beppe Grillo e quello
di Marco Travaglio e Peter Gomez... adesso che nello spettacolo di ieri sera
Beppe Grillo a Bologna ha trasmesso il video del Meetup che ha anche illustrato
il dossier sulle case popolari, in Comune si accorgono dei documenti. Davvero
straordinari, sono (loro) al DELIRIO!!!
IL DOSSIER E LA PRESENTAZIONE clicca qui
Le agenzie del 19.11.2008
(ER) CASA BOLOGNA. NOMI E COGNOMI SUL WEB, 'VIOLATA LA PRIVACY'
DIVULGATE CARTE
SULLE ASSEGNAZIONI, SOFRI VA ALL'UFFICIO LEGALE
(DIRE) Bologna, 19
nov. - Si riaccende lo scontro sull'assegnazione delle case pubbliche a
Bologna. Nomi e cognomi di persone che hanno ottenuto negli anni scorsi un
alloggio pubblico sotto le Due Torri sono finiti sul web in un dossier della
"Casa della legalita'". Oggi i consiglieri della sinistra radicale
hanno protestato, durante la riunione dei capigruppo, ottenendo via libera
anche dall'opposizione del centrodestra. La richiesta portata al presidente del
Consiglio comunale, Gianni Sofri, e' quella di valutare un'iniziativa
dell'amministrazione contro la diffusione delle carte. "Non sono un
avvocato- precisa Sofri- per cui sottoporro' la cosa all'ufficio legale perche'
ci dica cosa e' giusto fare. Ma la segnalazione mi sembra seria".
A denunciare la
presenza di documenti dell'amministrazione sono stati i consiglieri dell'Altra
sinistra, che accusa l'ex assessore Antonio Amorosi, colui dal quale partirono
le accuse sulle presunte assegnazioni illegittime delle case. "Abbiamo chiesto
al Comune che si tuteli- spiega Serafino D'Onofrio (Cantiere)- perche' ci sono
documenti pubblici che sono diventati il dossier privato di un ex assessore,
impropriamente portati via dal Comune e tirati fuori a distanza di due
anni". In rete sono finiti "dati sensibili che riguardano condizioni
sanitarie, finanziarie e sociali dei cittadini piu' bisognosi. Un caso gravissimo".(SEGUE)
(ER) CASA BOLOGNA. NOMI E COGNOMI SUL WEB, 'VIOLATA LA... -2-
(DIRE) Bologna, 19
nov. - Salta sulla sedia anche il centrodestra. "Abbiamo dato mandato al
presidente del Consiglio di verificare se si possono mettere in salvaguardia i
nomi dei cittadini che vengono esposti insieme alle proprie sfortune all'opinione
pubblica", spiega Alberto Vannini, gia' presidente della commissione
d'indagine sulla casa formata proprio in seguito alle accuse di Amorosi. Un
intervento da realizzare "con azioni opportune" ai termini di legge.
Daniele Carella,
capogruppo di Forza Italia, ipotizza anche un "oscuramento del sito".
"Un collega del mio gruppo (Lorenzo Tomassini, ndr) e' stato denunciato da
questa amministrazione" per la diffusione di alcuni materiali su villa Salus.
"Ora non ci sia timidezza a compiere un'azione altrettanto forte".
(Bil/ Dire)
16:32 19-11-08
Gli articoli del 20.11.2008 [in formato .pdf]
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