Capita che un libro di successo, tradotto in altri paesi,condizioni in qualche modo i rapporti di forza e il risultato di una campagna elettorale aspra, scateni rancori e polemiche, convinca i presunti danneggiati a chiedere danni per milioni di Euro, faccia incassare miliardi di vecchie lire all'editore, dei quali uno degli autori, riceve solo qualche spicciolo dal momento che l'editore e il liquidatore del contratto sottoscritto ne fanno carta straccia...
E capita anche che, pur trattandosi di un saggio politico, quel libro continui a vendere per anni, diventi una vacca da mungere, scali tutte le classifiche e dopo 8 anni, con una edizione nata clandestinamente, diventi un libro " pirata".
Sto parlando de L'Odore dei Soldi di Veltri e Travaglio (l'ordine degli autori non è casuale) edito nell'ultima versione da Editori Riuniti-Aringoli.
Per venire al punto, il 14 Novembre 2009 ritorno a Napoli a presentare per la seconda volta il libro Mafia Pulita, scritto con Antonio Laudati.
La libreria UNIK nella quale è stato organizzato l'incontro, è nel cuore del centro storico dell'antica capitale del Regno delle due Sicilie, in via Benedetto Croce. Bella, moderna, accogliente, rimessa a nuovo da poco tempo, dotata di larghi spazi, invoglia a dare uno sguardo agli scaffali pieni di libri.
Perciò, in attesa che la sala si riempia, sfoglio le novità, annuso l'odore dei libri e vengo attratto dalla varia umanità della strada intitolata a Don Benedetto e del quartiere.
Poi mi blocco di colpo: in uno scaffale a muro che è anche colonna portante dell'entrata, vedo la nuova edizione del mio libro.
In verità la cercavo dal mese di settembre avendo letto su Internet che sarebbe uscita e ricevuto conferma da molti librai i quali mi dicevano che il libro era molto atteso e che per qualche ragione, a loro sconosciuta, l'arrivo in libreria continuava a slittare. Mi precipito a sfogliarlo e ho una sensazione di rigetto perché il libro è " ingrassato" e sembra una copia dei libroni di Marco.
Insomma, il " mio" Odore dei Soldi ha assunto lo spessore di un mattone simile a quelli che i romani utilizzavano per costruire le fogne, come a Pavia, dove funzionano benissimo dopo 2000 anni.
Chiamo la mia collaboratrice legale Cristina Naso, la quale ha seguito con l'avvocato Francesco Paola tutte le fasi della trattativa con la casa editrice per chiudere la vertenza dei 100 mila euro di cui sono creditore per ordine del giudice che ha emesso due decreti ingiuntivi immediatamente eseguibili.
Non vuole crederci e pensa che sto prendendo un abbaglio dal momento che gli Aringoli( padre e figlio) in numerosi incontri, sempre disertati al momento di concludere, avevano negato l'imminente uscita del libro in una nuova edizione. Soprattutto senza il mio consenso. Il dialogo con Cristina è del tipo:" Guarda bene, ti stai sbagliando, non è possibile, si sono impegnati con noi ecc.".
Più insiste e più mi arrabbio perché so ancora leggere e non sono diventato matto. Inoltre, la " porcata" è stata commessa nonostante gli Aringoli e il liquidatore abbiano ricevuto una diffida firmata dall'avvocato Francesco Paola, un mese prima che il libro fosse stampato.
Gli editori puntavano al rilancio al punto da spendere in pubblicità sui quotidiani a maggiore diffusione nazionale più di quanto a me dovuto.
Nell'azione di promozione si è distinto il "Fatto" di Padellaro e Travaglio che, a più riprese, ne ha pubblicato stralci con il mio nome, indicandomi anche come promotore della presentazione alla stampa estera, mentre io non ne sapevo assolutamente nulla.
Anzi, forse per la prima volta in Europa veniva presentato un libro senza che l'autore ne conoscesse l'esistenza e senza nemmeno averlo ricevuto. Infatti ho dovuto comprarlo e ai librai che si congratulavano perché le vendite andavano alla grande ho sempre risposto di essere arrabbiato e che ne avrei chiesto il sequestro.
A Pavia un mio amico è stato tanto solidale che non l'ha nemmeno ordinato: Elio, ho avuto molte richieste, ma per rispetto a te non l'ho voluto e quando mi chiedono spiegazioni rispondo che è un libro pirata.
A Padellaro, mio ex direttore per sette anni all'Unità, ma che evidentemente ora mi considera poco antiberlusconiano perché il Cavaliere e i suoi amici mi hanno fatto solo undici cause civili e non sono riusciti a portarmi via la casa, ho dovuto scrivere:
" Caro Padellaro,non sono l'autore delle righe che hai pubblicato; non ho alcuna notizia della presentazione dell'Odore dei Soldi; la nuova edizione è stata scritta a mia insaputa e con modifiche e capitoli non concordati con me".
Il direttore ha pensato bene di farmi rispondere da Alessio Aringoli, giovane rampollo aspirante editore, il quale in una breve nota dice un sacco di balle, insinua un mio passaggio di campo e mi diffama perché avrei partecipato alla presentazione di Mafia Pulita con il ministro della giustizia Angiolino Alfano insieme al capo della polizia, al procuratore nazionale antimafia e al ministro Ronchi , oltre che a Laudati.
Nenni, che è stato il mio primo segretario nel PSI, diceva che trovi sempre uno più puro che ti epura. L'epurazione del giovane Aringoli mi infastidisce almeno per questioni di età. Molti insistono con la domanda su Marco Travaglio: ma non eravate amici? Si lo eravamo e quando mi ha chiesto di permettere all'Unità di pubblicare l'Odore dei soldi nell'ambito della campagna" chi ha paura di Marco Travaglio?" non ho avuto esitazione. Adesso, anzi, negli ultimi 14 mesi, deve avere dimenticato il mio numero di telefono.
E poi, come dice Barbara Spinelli, che è un mio mito, ha troppo da fare per salvare l'Italia. Voglio solo ricordare che l'Odore dei soldi ha venduto 350 mila copie con grande risonanza internazionale e gli ha dato una bella mano nel diventare quello che è. E pensare che non voleva nemmeno collaborare e l'ho dovuto convincere.
L'articolo è troppo lungo e non ho lo spazio per parlare degli aggiornamenti di Marco. Peccato, perché uno bravo come lui ha perso davvero una grande occasione per migliorarne le qualità di "Libro di inchiesta". Distrazione totale sulla intervista a Borsellino; omissioni superficiali sulla trattativa mafia-Stato; eccesso di zelo su un processo che con L'odore dei soldi c'entra come i cavoli a merenda e che per uno degli indagati, il GIP De Angelis, "magistrato severo e preparato" secondo lo stesso Marco, ha archiviato perché l'accusa era fondata su una "mera e fantasiosa illazione".
Di chi sono le responsabilità della "porcata"?
L'Avvocato Persichelli ha chiesto al giudice di sequestrare il libro con procedura d'urgenza, individuando i responsabili negli editori. Sarà il giudice a valutare e decidere se i responsabili sono solo loro o hanno chiesto e ottenuto qualche aiutino. In ogni caso attendiamo una decisione giusta e rapida perché la materia è delicata e ha pochi precedenti.