"Follia, questa è follia...
Gli è
stato suggerito dalla Ndrangheta, dalla Mafia, dalla Camorra e dalla Sacra
Corona Unita. Padoa
Schioppa e Visco, con la benedizione di Prodi e del centro sinistra unido che
mai sera vencido, hanno eseguito... I rapimenti di persone saranno facilitati, il pizzo potrà
essere proporzionato al reddito dichiarato. La criminalità organizzata non
dovrà più indagare, presumere. Potrà andare a colpo sicuro collegandosi al sito dell’agenzia delle entrate.
I nullatenetenti e gli evasori non avranno comunque nulla da temere. Chi paga
le tasse sarà punito, chi ne paga molte potrà essere sequestrato, taglieggiato,
rapinato..."
[leggi tutto il post di Beppe Grillo]
Ancora una volta Beppe Grillo ha ragione. Ed aggiungiamo un altro ragionamento.
Le informazioni che servono ai reparti investigativi, come alla magistratura,
spesso non arrivano, costano tempo, troppo tempo, e denaro che viene
prontamente e sistematicamente tagliato, anno dopo anno, a Reparti e Procure. Gli
accessi alle banche dati delle società è spesso inaccessibile agli Uffici
preposti al controllo perché al Ministero non pagano. Chi ricicla i soldi
sporchi di sangue delle mafie, non li inserisce nelle dichiarazioni dei
redditi. Usa prestanomi, come usa i contanti. Le mafie e la criminalità
finanziaria aprono società estere nei paradisi fiscali, usano Paesi esteri per
ripulire il denaro, vanno in Norvegia, in Canada o Australia.
La "colonna infame" non serve a contrastare quel 34% di economia "legale" che è
in mano alle mafie in Italia! Quel milione e mezzo di affiliati - secondo la Dia - alle mafie non
presentano la dichiarazioni dei redditi quali narcotrafficanti, magnacci,
estortori o assassini. I politici, amministratori pubblici e funzionari non
dichiarano nei "propri" redditi le "entrate" di tangenti e concussioni. Le
banche dovrebbero informare i reparti investigativi e giudiziari per i movimenti
sospetti, ed invece non lo fanno; i loro migliori clienti sono gli usirai, gli
speculatori, i corrotti... i mafiosi, ma è nei conti corrente (e non nelle
dichiarazioni dei redditi), come ci ha insegnato Falcone, che si trovano le
prove, i legami, le connessioni.
Questa lista non serve al Paese, non serve alla legalità. E' un'invenzione per
far credere che si fa qualcosa, proprio come le dichiarazioni in pompa magna
sulla lotta "efficace" all'evasione, mentre il recupero effettivo è aumentato
negli ultimi anni di una percentuale da prefisso telefonico.
In Italia c'è un'altra lista che sarebbe utile -
anzi che è indispensabile - per scardinare la criminalità finanziaria, il
riciclaggio del denaro sporco, la corruzione, le cordate speculative e le
mafie. E'
la lista degli iscritti alle logge massoniche, ove covano quei
settori coperti, dove si sviluppa e alimenta l'intreccio affari-politica-mafia
che arriva a coinvolgere pezzi dello Stato, come i Servizi od anche alcuni
magistrati. E' in quella stortura, protetta da una riservatezza che non ha
senso di esistere, che si decide e si piega l'interesse pubblico al proprio
personale - e criminale - interesse. E' in quelle sedi segrete che si
sviluppano accordi che condizionano il cosiddetto "libero mercato" del nostro
Paese e dove vengono assunte le decisioni davanti alle quali le Istituzioni
elettive si genuflettono.
Questa lista, con la scusa della privacy, dei Garibaldi e dei Mazzini, non la
pubblicano. Quando alcuni magistrati l'hanno chiesta o "scoperta" sono stati massacrati.
Leggendo questa lista, si capirebbe qualcosa e si potrebbe colpire quel 34% di
economia nazionale piegato dal danaro sporco, si possono trovare le coperture
politiche e istituzionali delle mafie, salterebbero fuori i funzionari e
dirigenti delle banche o delle società pubbliche collusi... si smaschererebbe la "zona
grigia"... si scoperchierebbe il "tempio".
Ma questa lista non la si pubblica, vero Visco?