
Crediamo sia l'ora di finirla con
ipocrisie
e menzogne mascherate dalla "difesa dei lavoratori" e del "ruolo
dei sindacati".
Chi oggi detiene il comando - questo è il termine giusto, comando! - nei
Sindacati,
anche nella
CGIL, non è affatto estraneo, anzi è parte integrante del
comitato
d'affari trasversale che piega gli interessi pubblici, come quelli, quindi, dei
cittadini, dei lavoratori e dell'ambiente. Non solo, crediamo che sia inaccettabile
e da rispedire al mittente ogni sorta di intimidazione che, per tutelare
interessi di "casta", viene portata a quanti, come nel caso di Finale Ligure a
Gloria Bardi, non ci stanno ed affermano con il loro impegno, prima di tutto il il dovere di ristabilire la verità dei fatti.
Che il Sindacato sia parte del
comitato d'affari è evidente come è vergognoso
il
ricatto occupazionale a cui si presta ogni qualvolta che si pone la necessità di difendere ambiente e salute. Qualche esempio...
Le
centrali a carbone di Genova e
Vado Ligure, come di La Spezia, sono centrali di morte, radioattive e
produttrici di sostanze cancerogene e genotossiche; di questo
il Sindacato se
fotte e non difende minimamente la salute dei lavoratori e delle loro famiglie.
I Porti sono divenuti sempre di più roulette russe, dove la mancanza di
sicurezza è evidente ma taciuta, con
responsabilità grave dei Sindacati, come
anche ad esempio della Culmv a Genova, che tacciono e proteggono i terminalisti
(che poi guarda caso sono sempre vicini, quando non addirittura finanziatori dei
partiti di riferimento dei Sindacati), arrivando a minacciare e aggredire i
lavoratori che denunciano le drammatiche condizioni in cui sono costretti a
lavorare, come anche nel caso eclatante del documentario "De Ma".
L'
edilizia è altro terreno emblematico, dove il caporalato, spesso gestito da
soggetti contigui quando non legati alle organizzazioni mafiose, è di norma
nella nostra regione, ma
il Sindacato fa finta di nulla e tace, non denuncia e
non segnala il lavoro nero dietro cui si nasconde una piaga di morti e
invalidazioni pesanti, sempre più spesso, anche nascoste.
Andiamo avanti?
Vogliamo parlare dei
lavoratori dei settori delle bonifiche ambientali, settore
che con il movimento terra, è pesantemente infiltrato da società di mafia,
prevalentemente della 'ndrangheta? Come mai i sindacati non denunciano che le
bonifiche non vengono effettuate correttamente e che spesso i veleni vengono
spostati, nascosti in cave, piuttosto che nelle stesse aree cosiddette
bonificate, come l'esempio
Stoppani o
Erg di San Biagio dimostrano? Oppure
vogliamo parlare della
Sanità? Dove spesso i responsabili sindacali hanno come
"controparte" che sfrutta i lavoratori con consorzio e cooperative che fanno
riferimento agli spessi uomini di partito a cui fanno riferimento loro? Consorzi dove vi
sono, anche qui, pesanti infiltrazioni, soprattutto tra imperiese e savonese, di
società riconducibili a Cosa Nostra, come nel caso di un consorzio infermieristico
di Gela.... perchè di questo
i sindacati tacciono e non denunciano?
Come mai
non denunciano le
società che operano per riciclare i soldi sporchi e che sono
ben conosciute, non fosse altro per la pessima qualità dei lavori svolti e lo
sfruttamento della manodopera?
Stabilito questo, aspetto preliminare, per capire che
non stiamo parlando del
Sindacato di una volta ma di un pezzo del blocco di potere trasversale
esistente e dominante, vediamo un attimo la questione Finale. Anche qui, come
altrove, i sindacati si sono mostrati ostaggi, se si vuole essere clementi nel
giudizio, o complici, se vogliamo restare attinenti ai fatti così come sono
accaduti.
Qui vi è l'esempio, se ancora ve ne fosse bisogno, della
ciecità del Sindacato.
Infatti si continua a ribattere sulla questione occupazione, senza rendersi
conto che si sta sempre di più devastando la principale risorsa (e quindi
possibilità di sviluppo economico e sociale) della nostra terra. I dati sul
turismo parlano chiaro:
ad ogni colata di cemento i turisti diminuiscono. Il
patrimonio su cui reinventare lo sviluppo e quindi il lavoro non possono essere
quelle dell'era fordista o di un occupazione provvisoria nell'edilizia, perchè
questo porta alla morte definitiva della speranza (e certezza) di attrazzione
turistica.
La vera ricchezza è proprio il patrimonio ambientale, storico ed
artistico, paesaggistico che la nostra terra, dall'Appenino alla costa, ancora
può avere. E' qui che deve mettersi in gioco la creatività della politica (e
del sindacato!) per arrivare ad una riconversione dell'occupazione nei settori
di una
nuova economia compatibile con l'ambiente. Difendere 100, 300 o 1.000
posti di lavoro che contrastano con questa esigenza, spinge alla morte
dell'economia locale e regionale. Esempio: gli alberghi sono sempre più vuoti e
chiedono di riconvertirsi, le case in affitto disponibili e vuote nelle
località tipicamente turistiche sono sempre di più. Nessuno promuove attività e
quindi occasioni che rendano vivo il territorio, rendendolo quindi non
attraente per le nuove generazioni.
L'economia sta morendo ed è per questo che
occorre che la difesa occupazione non sia quella del mantenimento o della
riproposizione dei vecchi lavori, bensì si sviluppi nei settori di una nuova
economia.
Quando si saranno costruite seconde case, alberghi e residance, nelle ex Cave
Ghigliazza o al posto della Piaggio a Finale o nella zona T1 a Ceriale, non
cambierà nulla in positivo e si sarà persa, quasi certamente, in via
definitiva, la possibilità di un altro, veramente concreto e virtuoso, modello
di sviluppo del territorio e del lavoro.
Altri Paesi, che come noi, vivono sulle sponde del Mediterraneo, hanno capito
questo ed hanno agito. L'economia tira ed il lavoro non manca. I turisti non
diminuiscono anzi aumentano, come dimostra il fatto che lungo l'autostrada
ligure per la Francia il traffico è aumentato rispetto agli anni scorsi di
circa il 20% ed in parallelo le presenza turistiche nella nostra riviera sono
diminuite di oltre il 20%. Ecco quindi la sfida di tutti, che dovrebbe essere
anche la prima sfida del Sindacato, se questi fosse davvero libero. Certo si
dovrà fare una battaglia dura perchè per riconvertire le professionalità a
nuovi lavori serviranno
risorse per la formazione, ma queste ci sono,
basterebbe toglierle dalla
logica clientelare, dal "tariffario" di
spartizione partitica che regola, ad oggi, l'assegnazione delle risorse
pubbliche agli amici degli amici, e che è già, in alcune Procure, oggetto
d'indagine. Anche qui, forse, il Sindacato potrebbe saperne qualcosa o non si è
mai accorto di nulla?
L'Ufficio di Presidenza della Casa della Legalità
C.Abbondanza, S.Castiglion, E.D'Agostino
07-09-2008
Il "caso Piaggio", la Fiom-Cgil scrive a Trucioli Savonesi
"Non dimenticate i 400 giovani assunti senza precariato e con prospettive di sviluppo"
Libri denuncia, articoli stanno diventando di moda e servono a
fare soldi, sostengono i sindacalisti. La nostra risposta
Abbiamo letto ed ascoltato vari interventi
di Gloria Bardi a riguardo del ruolo del sindacato, in primis la CGIL, e quindi
di buona parte dei lavoratori.
Siamo stati definiti "ostaggi" dell'azienda per diventare
ultimamente anche "mafiosi" e "venduti", e le nostre conquiste di
partecipazione vengono interpretate (assemblee e cortei) come atti
sponsorizzati e pagati dai "padroni".
Ci sarebbero gli estremi per denunciare una
diffamazione ma non ci interessa sfidarci nelle aule dei tribunali quanto
invece cercare, pubblicamente, di ripristinare quel po' di rispetto dovuto nel
vivere civile.
Almeno tra persone che dovrebbero avere nel DNA la ricerca di
un mondo migliore e diventa pertanto assurdo tenere in mano la bandiera della
pace e scendere in guerra perpetrando un'eterna denuncia che non cerca
contatti personali e soluzione.
Per scendere allo stesso livello di
discussione dovremmo scrivere che gli articoli ed i libri denuncia stanno
diventando di moda e servono a fare soldi o a salvare gli interessi dei grandi
proprietari di immobili che vedrebbero deprezzarsi le loro creature.
Non volendo fare ciò, vorremmo capire se esiste la volontà di
arrivare ad una mediazione verso il "bene comune", uscendo un pò dalla torre
della purezza, per concretizzare qualcosa di buono per tutti e non solo per una
parte.
Il più recente corteo in Comune dei lavoratori Piaggio, che ha
turbato qualche animo era il prolungamento di un'assemblea che -
conseguentemente al ruolo dato ai lavoratori ed ai loro rappresentanti nelle
conferenze dei servizi - voleva conoscere come stava evolvendo l'iter del
trasferimento che, partito nel 2003 per volontà di tutti gli amministratori
locali, continuava a rimandare la soluzione definitiva. (Per noi è
Partecipazione).
Non si tratta infatti di salvaguardare l'occupazione come si
trattasse di un gregge ma di onorare accordi di lavoro a programmi prestigiosi
che i lavoratori ambiscono (motori PW200, progettazione di un nuovo velivolo,
anticipo di lavoro per permettere il trasloco delle macchine) e danno il senso
industriale all'operazione.
Le informazioni sui costi dell'operazione
di trasferimento, che si denuncia non siano arrivati anche per colpa nostra,
erano in realtà già rintracciabili nei nostri accordi sindacali (2005 e 2007)
che, visto l'iter di conferenza dei servizi sono atti pubblici depositati a
disposizione degli enti coinvolti e delle persone interessate.
Soprattutto erano presso di noi che abitiamo la fabbrica in
riva al mare tutti i giorni e sui quali, inevitabilmente, hanno lavorato gli
enti locali per definire la valorizzare delle aree finalesi.
Bastava avere tempo di parlare con i delegati sindacali invece
di usare notizie di seconda mano. Non abbiamo mai ricevuto richieste o visite
in merito dalla sig.ra Bardi, né da altri. Almeno vorremmo far sapere
questo.
Soprattutto rammentiamo che il
trasferimento dello stabilimento non lo abbiamo cercato, ma nel momento in cui
i politici che amministravano all'inizio degli anni 2000 il nostro
territorio ed i rappresentanti dell'Azienda hanno iniziato a parlarne,
abbiamo preteso che si trattasse come opportunità per tutti ed avesse, dal
punto di vista sindacale, contenuti professionalmente interessanti e
radicamento nel territorio per dare lavoro e sviluppi futuri (indotto e scuola).
Questo pensando anche ai giovani che studiano e che cercano
altrove lavoro. Attualmente vi sono 850 posti di lavoro, con almeno 400 giovani
entrati negli ultimi anni, i quali, grazie alla contrattazione interna non
vivono periodi di precariato estenuanti, ma quelli della formazione al lavoro e
la successiva conferma a tempo indeterminato.
Il cemento? Lo trattiamo come quando si
parla dei nostri lavori in campo militare. La politica deve impedirne l'uso nel
modo sbagliato.
Ma perché dalle pagine di un giornale la sig.ra Bardi ci
offriva una casa al posto del nostro lavoro? Non ne abbiamo più saputo niente..
Probabilmente difesa del territorio dal
degrado, cementificazione, democrazia sono temi tanto importanti che meriterebbero
di essere difesi da campioni che si impegnino a studiare ed approfondire un po'
di più con tutti i soggetti. Anche con il sindacato voluto e sostenuto dai
lavoratori.
Delegati sindacali FIOM-CGIL Stabilimento
Piaggio Aero Ind. - Finale Ligure
LA RISPOSTA DELLA REDAZIONE DI TRUCIOLI SAVONESI
La redazione di Trucioli Savonesi ospita senza remore questo
comunicato ufficiale del sindacato interno alla Piaggio di Finale. Non censura
neppure le parole "mafiosi" e "venduti" che non abbiamo mai scritto, né sono
state pronunciate da Gloria Bardi che collabora, all'insegna del volontariato,
come tutti del resto, a questo blog. Due termini gravissimi che non andrebbero
usati a caso, a vanvera. E ce ne dispiace leggerli, a sproposito, in un
documento in gran parte condivisibile.
Riportiamo quanto ha scritto Silvia Andretto sul Secolo XIX a
proposito dell'intervento della Bardi in consiglio comunale:
<Con questo
voto si è decretata la decadenza prossima ventura della nostra città e segnato
un punto al partito del cemento, unico vincitore sulla pelle dei cittadini e
operai. Si è fatto gioco di un'azienda e di una Regione che hanno dimostrato il
più totale disprezzo per Finale e i finalesi>.
Ai delegati sindacali, tutti, ricordiamo che alla
presentazione del libro di Bruno Lugaro sulle aree Italsider di Savona
(operazione edilizia fatta soprattutto sulla pelle degli operai e della città,
vedi posti di lavoro e qualità della vita) era stata annunciata, anche
pubblicamente, una querela per aver coinvolto il sindacato (Cgil per essere
precisi) in quella torbida vicenda da "Fallimento perfetto". La querela non è
mai stata presentata. Perché? A cosa servono certi avvertimenti? A chi giovano?
Per la "Piaggio" si preannunciano, invece, soluzioni positive
di sviluppo e posti di lavoro non precari di cui anche questa area di Liguria
ha tanto bisogno. Se sarà cosi saremo sempre dalla parte dei delegati sindacali
e soprattutto dei dipendenti, al di là del colore politico e dell'iscrizione a
questo o quel sindacato. Lasciamo, infine, ad altri la vocazione di <fare
soldi con i libri-denuncia o salvare gli interessi dei proprietari di
immobili>. Non ci appartengono né gli uni, né gli altri.