Il governo con il decreto legge 25 giugno 2008 " recante disposizioni urgenti
per lo sviluppo economico, la semplificazione e la competitività" ha soppresso
l'alto commissario anticorruzione e quello per la lotta alla contraffazione...
I fondamentali della nostra economia sono tutti negativi, il debito pubblico
corre e il governo non riesce a mantenere gli impegni assunti di fronte al
paese e al parlamento.Per sopravvivere taglia perché non ci sono soldi. Nei
giorni scorsi Sole 24 Ore ha pubblicato una inchiesta sull'economia sommersa
fornendo i dati dell'evasione fiscale e contributiva che avevamo anticipato su
questo giornale e che sono sottostimati perché secondo l'OCSE il "Nero" vale il
27 per cento della ricchezza prodotta e cioè 10 punti in più della stima Istat,
con la conseguenza di una maggiore evasione fiscale e contributiva.Al "Nero"
però bisogna aggiungere l'economia criminale, che ad esempio monopolizza tutto
il settore della contraffazione. Esiste poi un rapporto stretto tra corruzione,
economia in nero ed economia criminale. Ed è matematico il rapporto tra
corruzione e competizione delle imprese sui mercati globali e tra corruzione e
disponibilità degli imprenditori di altri paesi a investire in Italia. Sono
problemi che il governo non si pone e quindi per sopravvivere taglia, ma per
costruire il futuro non sa cosa fare.
I Commissari anticorruzione hanno avuto vita complicata e due di loro, Serra
e Ferrante, hanno preferito lasciare perché in Italia occuparsi seriamente di
legalità non gratifica e procura grattacapi e nemici. La lettura della mappa
della corruzione in Italia pubblicata dal Commissario, il quale assumeva
impegni per il futuro e quindi non pensava di essere soppresso con tanta
rapidità, spiega la decisione del governo e anche l'insofferenza ai temi della
legalità. Il potere di disporre indagini e di evidenziare il condizionamento
della pubblica amministrazione da parte delle organizzazioni criminali,
l'analisi della capacità delle leggi di incidere sulla prevenzione della
corruzione e l'obbligo della denuncia, erano alcuni dei compiti che la legge
istitutiva conferiva al Commissario. Le poche iniziative che governo e
parlamento hanno varato dopo Mani Pulite, compresa la nomina del Commissario,
sono state indotte dalle convenzioni internazionali, OCSE e Onu. La prima
finalizzata a garantire parità di concorrenza sui mercati internazionali e la
seconda finalizzata a combattere " l'economia da corruzione" mettendo in rapporto
corruzione, conflitti di interessi e criminalità organizzata. Dopo la fiammata
di Mani Pulite, seguita con attenzione da molti governi e dagli organismi
internazionali e il rifiuto di adottare una strategia di lotta alla corruzione,
ritenuta irrinunciabile all'ONU, con gli strumenti della politica e
dell'amministrazione, che andassero oltre l'intervento della magistratura
penale, la situazione si è normalizzata al peggio. L'immagine è quella di un
paese, scrive il Commissario anticorruzione, nel quale è prassi comune il
pagamento di tangenti nell'aggiudicazione degli appalti, nell'ottenimento di
licenze edilizie, nella realizzazione di operazioni finanziarie,, ma anche nel
superamento di esami universitari, nell'esercizio della professione medica, nel
mondo del calcio.
I dati forniti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza riguardanti le denunce
su base nazionale e regionale nel 2006 rispetto al 2005, indicherebbero una
diminuzione dei reati contro la pubblica amministrazione( abuso di
ufficio,peculato, vari tipi di corruzione, concussione) con aumento del solo
reato di corruzione in atti giudiziari, che da solo dovrebbe fare accapponare
la pelle e delle truffe ai danni dell'Unione Europea e dello Stato aumentate in
maniera esponenziale, soprattutto in regioni come l'Umbria, il Trentino, il
Piemonte e il Veneto che storicamente sembravano meno compromesse, a
dimostrazione che il paese diventa sempre più uguale e che il crimine non ha
confini. Anche le condanne, nel decennio 1996-2006 sono diminuite. Dopo la
ricaduta positiva di Mani Pulite, col passare degli anni, l'impunità l'ha fatta
da padrona e le condanne con sentenze passate in giudicato sono diminuite del
96% per l'abuso d'ufficio, di fatto eliminato dal Parlamento nel 1996, e del
65% per il peculato. Per gli altri reati le percentuali sono intermedie. In
Calabria negli anni 2005-06 non ci sono state condanne per concussione; in
Campania nel decennio si passa da 50 condanne a 2; lo stesso andamento si
verifica in Puglia, Liguria, Veneto, Marche, Abruzzo. In Lombardia e in
Piemonte le cose vanno anche peggio: da 124 sentenze di condanna nel 1996 si
passa a 5 in
Lombarda e da 125 a2 in Piemonte. Significa che il paese è diventato più
virtuoso? Neanche per sogno. Tutti gli indici( Corrupt Perception Index; Bribe
Payer Index; Global Corruption Barometer) e i metodi di ricerca di Trasparency
International ci danno al 41 posto, tra i paesi più corrotti e il più corrotto
dell'Europa occidentale. In realtà, come hanno sottolineato alcuni presidenti
di Corte di Appello all'inaugurazione dell'anno giudiziario e il Procuratore
generale della Corte dei Conti, non sono diminuiti i reati, ma le denunce e le
testimonianze per disinteresse totale verso reati che l'ONU e gli altri
organismi internazionali considerano micidiali per l'economia e la democrazia,
e con i quali nel nostro paese si convive tranquillamente.
La conferma viene dalle denunce che il nucleo speciale della Guardia di
Finanza che ha lavorato con il Commissario anticorruzione ha collezionato: dal
1 gennaio 2006 al 20 Novembre 2007 sono stati denunciati 6752 dipendenti della
pubblica amministrazione, di cui 3219 nella sanità. La sanità è uno dei settori
più corrotti ed è ripugnante perché si ruba sulla pelle dei malati. E' di
questa mattina la notizia dell'arresto di Ottaviano Del Turco. Mi auguro che
possa dimostrare la sua innocenza perché Del Turco è stato vice segretario
generale della CGIL e Presidente della Commissione Antimafia.
Riassumendo: il Commissario ha denunciato una corruzione diffusa, il mancato
adeguamento alle Convenzioni Onu, la scarsità di mezzi per svolgere il suo
compito e ha chiesto una maggiore autonomia alla Presidenza del consiglio.
La risposta è stata rapida ed efficace: soppressione
dell'ufficio nel silenzio generale. Ogni commento è superfluo. Adesso
aumenteranno gli imprenditori pronti ad investire. Ma quelli criminali