Quando l’informazione fornisce fatti, le persone possono valutarli. Quando i cittadini sono messi nelle condizioni di conoscere realtà provate, fuori da ogni logica di illazione o mistificazione questi possono diventare “attivi”, cioè partecipare. Questa partecipazione non deve necessariamente trasformare gli individui in partigiani, cioè persone che parteggiano, stando da una o l’altra parte, ma sicuramente li porta a discutere, approfondire magari portare il proprio contributo di conoscenze, su fatti che non sono limitati alla propria sfera di vita personale...
Questo è quanto sta accadendo in via Sergio Piombelli, a Certosa, da quando si stanno distribuendo materiali informativi con fatti e dati.
Così si scopre, ad esempio, che erano in questo luogo, praticamente fantasma, aditi ad incontri alcuni dei “confratelli” frequentatori del Tempio, quelli che amano definirsi “liberi muratori” e che guardano sempre verso l’Oriente.
Non che la massoneria sia di per sé, o a priori, elemento destabilizzante o eversivo, ma certamente assume questi caratteri quando opera fuori dalle proprie sedi, quando la segretezza riguarda pezzi di logge ove magari, come è provato - storicamente oltre che giuridicamente - trovano legame di contiguità ambienti mafiosi, pezzi della finanza e parte della politica.
Come è anche eticamente scorretto, inaccettabile, che Amministratori della cosa pubblica, aderendo a patti ed accordi nell’ambito di Logge massoniche, pongano di fatto in discussione la trasparenza del loro operato, subendo in ambiente riservato e segreto pressioni o indicazioni sulle scelte del proprio Ufficio, mortificando quindi il ruolo centrale delle Istituzioni/Enti pubblici, che vengono di fatto svuotati della funzione di discussione e decisione, a cui solo dovrebbero rispondere.
Pezzi quindi, devianza di quello che era ed è il principio originario della massoneria, nella cui autenticità molti credono ed in diversi si sentono ancora, autenticamente, partecipi.
Schegge che in una realtà, come quella ligure -ed ancor più in quella genovese- dove la massoneria è potente, influente e coinvolgente buona parte della classe dirigente, trasversalmente, sono pericolose, minano alla radice i principi di trasparenza, negando partecipazione ed efficacia all’azione delle istituzioni rappresentative, screditando anche la parte sana della Massoneria, fatta da persone in buona fede e fedeli a principi quali "fratellanza" e "mutuo sostegno".
Il caso Teardo, strettamente connesso alla pratica della corruzione ed al mondo della P2, non sembra aver dato, quindi, a questa comunità gli anticorpi necessari.
Attenzione, quindi, se qualche “scheggia” di Loggia ha bisogno di spazi, di luoghi d’incontro diversi da quelli definiti e conosciuti, sulla base delle leggi e delle norme, ciò significa che non si è davanti a quell'originario autentico spirito di “fratellanza” e “mutuo sostegno”. Se poi lo spazio prescelto, per la cerchia ristretta, è “coperto”, non nel senso del rituale massonico, bensì coperto nel senso che è un luogo nell’ombra, che esiste ma che non risulta, e che per di più è anche protetto come luogo “privato” ove i controlli, anche se lo si individua, sono più difficili e lunghi, allora siamo davanti ad una di quelle devianze, schegge, con fini non certo nobili o astratti.
Ecco, allora, che qualcuno potrebbe spiegare così il perché, proprio tra il confine delle zone di maggior radicamento delle organizzazioni mafiose siciliana e calabrese, Cosa Nostra e ‘Ndrangheta, in una grande città del nord, dove peraltro sanno collaborare e coordinarsi efficacemente, esiste lungo una via secondaria, una struttura, che di fatto non risulta, ma che ha tre piani, sei porte e vani tutti comunicanti . Un luogo ideale per chi nella riservatezza agisce e concorda azioni e atti, che sono segreti e che devono poter garantire l’oscurità adeguata, per chi vi partecipa e per l’oggetto di trattazione, ed anche, perché no, proprio per questo, sufficienti vie di fuga sicure.
Sarà per questo che informazioni su questa struttura in alcuni archivi informatici sono spariti? O sarà per questo che qualche ex funzionario di banca calorosamente difende la massoneria tutta e a priori? Sarà per questo, ancora, che proprio un Collaboratore di Giustizia della ‘ndrangheta ha riconosciuto un Segretario di una Loggia massonica frequentare assiduamente i locali di questa struttura in amicizia con gli amministratori della società? Sarà per questo anche la pesante ed ostentata ostilità verso chi parla di Legalità e lotta alle Mafie? Vi sarà connessione con le pressioni, di minacce, aggressioni ed intimidazioni, degli ambienti delle “famiglie” mafiose per far chiudere o tentare di controllare e condizionare quello spazio che abbiamo aperto sul “confine”, come un cuneo sui loro affari e puntando luce su quelle ombre? Alla somma degli interessi, palesatesi, alla fine nel loro complesso, che ci sia anche quello personale di alcuni, che –in accordo come contropartita- erano arrivati ad un passo (a meno di sedici mesi) dall’uso capione ed hanno visto sfumare la probabile perseguita speculazione edilizia?
Ecco cosa l’informazione sui fatti, senza tante interpretazioni, ma solo la citazioni di dati e documenti, può contribuire a delineare, scoprire. Ecco quindi che l’informazione diventa strumento per dare ai cittadini la possibilità di valutare e, se lo ritengono, come sarebbe opportuno, scegliere, indignarsi, combattere, parteggiare .
Quando il sistema dell’informazione “ufficiale” deciderà, senza chinare il capo e senza timore reverenziale verso alcuno, d’informare con i fatti, svolgendo così il proprio ruolo, tra cui anche quello di controllo democratico, civile ed etico?