Siamo sconcertati della decisione di sospendere la proiezione della fiction su Giovanni Falcone, prevista sulla Rai in occasione della ricorrezza della strage di Capaci il 23 maggio. La motivazione della "par-condicio" è vergognosa e indecente per un paese civile. Chiediamo a tutti di protestare, di innondare e-mail i Presidenti della Camere
(Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e le redazioni dei giornali e telegiornali...
Su questo ultimo passaggio, non abbiamo molta speranza, ma tentare, con tenacia e fermezza, ancora una volta di smuovere le "redazioni" è una azione legittima e doverosa. Se si dovesse continuare così, si potrebbe pensare che pagare un "obolo" all'informazione di Stato o comprare quotidiani "allineati" quando questi negano il loro carattere di servizio pubblico e di informazione, sia come rendersi complici dei silenzi e della acquiesenza
Ringraziamo invece quelle redazioni che hanno dato notizia, che seguono e pubblicano anche notizie scomode, senza paura di querele, ricatti o ritorsioni. Ringraziamo ad esempio quei giornali che hanno pubblicato del "Cammino contro le mafie" nella Locride, e collaborano ad una corretta informazione, unico strumento per rompere con quella cultura della paura e dell'omertà che è linfa vitale delle mafie. Non ringraziamo invece quelle testate che tacciono, che hanno timori reverenziali, o di sudditanza a quello o l'altro potere (pubblico o privato, trasparente o torbido).
Basta alle ipocrisie, alla falsa "libera informazione", che tace - ad esempio - sul fatto che gli italiani non volevano Andreotti come Presidente del Senato, non perchè anziano ma bensì perchè mafioso, o che si mostrano reticenti dal pubblicare notizie certe, vere, verificabili e mai smentite per il solo timore di "disturbare" il can che dorme.
Sappiamo, che le redazioni sono vissute da tanti giornalisti degni di questo titolo, che non hanno altra volontà che riferire fatti (anche scomodi), con nomi e dati, dando ai cittadini la possibilità di farsi un opinione, e comunque di conoscere e poter scegliere. Sappiamo anche che i veri giornalisti trovano sulla propria strada "capi" che preferiscono frequentare i cosidetti "salotti bene" (che proprio di bene e buono non hanno nulla) e comunque, mai vogliono infastidere i "potenti di turno", siano essi finanziari o politici, locali o nazionali.