
Dopo quanto
abbiamo pubblicato, il signor
sindaco, da un lato
fa finta di non capire (e quindi non risponde)
dall'altro
cerca di sviare in "viaggi" tutti suoi (e così non
risponde). In questa arrampicata sugli specchi, che gli riesce
male perché ha le
mani impegnate a tenere la mascherina per il
puzzo che lo circonda, spara una raffica di falsità e deliri
davvero curiosi.
Rispondiamo, quindi, alle menzogne e
mistificazioni del signor sindaco Consiglio. Andiamo a punti,
prendendo punto per punto quanto detto a Telejato.
1) Lui dice
che l'attacco contro di lui è una
"strumentalizzazione
politica" e che lui è sempre stato un "paladino dell'antimafia",
ma poi conferma che la nomina nel Nucleo di valutazione del Comune
di Terrasini di uno dei principali soggetti del "codazzo" del boss
Girolamo "girovago" D'Anna, tal Nicola Sacco, l'ha fatta lui sulla base di "rapporto
fiduciario".
Quindi, a Terrasini...
chi si accompagna pubblicamente con il
boss mafioso per lui è degno della fiducia tanto da essere nominato
in un delicato ruolo come quello per le valutazioni dei funzionari del
Comune di Terrasini. Compreso? Ed inutile è dire, come fa, che la
nomina è stata fatta secondo il regolamento comunale e quindi è
legittima...
La questione non è di forma ma di sostanza e se
lui risponde così significa che
per lui i "signori del
codazzo", che amano mostrarsi in pubblico in compagnia amichevole
di un boss mafioso, possono godere della fiducia piena e quindi delle
nomine a incarichi nella Pubblica Amministrazione. E su questo la
risposta del signor Consiglio, sindaco di Terrasini, è quindi
davvero inquietante! Poteva dire di non saperlo e quindi, ora che la cosa la
sa, poteva procedere alla rimozione da tale incarico degli uomini di
"sua fiducia" dediti a certe frequentazioni. Invece
lui giustifica e copre, mascherandosi
dietro ad un rispetto formale della procedura: potevo nominarlo su
rapporto fiduciario e quindi l'ho fatto!
2)
Lui afferma
che questo "attacco" dipende dal fatto che lui ha tenuto fuori dalla
maggioranza alcuni consiglieri comunali. Ma quando mai? Noi
abbiamo una brutta abitudine: non ci facciamo i fatti nostri perché
la regola della tre scimmiette proprio non ci si addice. E proprio
per questo
non abbiamo "pezzi di politica" amica. Siamo tra
quei rarissimi casi - non per niente odiati da destra a sinistra,
passando per ogni sfumatura del teatrino politico - che guardano a
360 gradi, che usano gli stessi criteri di valutazione uguali per
tutti. Così se vi è chi gestisce la cosa pubblica bene, questi
ci troverà pronti non solo a dirlo ma anche a sostenerlo, mentre se
vi è chi gestisce la cosa pubblica male questi ci troverà non solo
a dirlo ma anche a denunciarlo con tutte le nostre forze.
Non è
questione di colore politico... la battaglia per la legalità! Quindi
non dica bazzecole il signor Consiglio!
3)
Della
composizione "politica" della sua Giunta proprio non ci importa
nulla, così come non ci importa nulla della maggioranza che lo
sostiene. Quello che guardiamo sono i fatti e la gestione della
cosa pubblica! Non lo aveva capito? Non aveva dato un occhio al
nostro sito, alle nostre attività? Suvvia,
non cerchi di fare la
vittima attribuendo alla nostra associazione di essere "partigiana"
di una parte politica... è un impresa impossibile! Forse pensava che
assegnandoci un bene confiscato avrebbe avuto in noi un paravento?
Davvero ingenuo come pensiero... una speranza illusoria! Per
fare alcuni esempi pratici, oltre a quello delle nomine di "sua
fiducia" che abbiamo già visto, dobbiamo registrare una
pesantissima assenza di trasparenza nella sua amministrazione.
Infatti sul sito internet del Comune di Terrasini le delibere e così
gli Atti che si devono pubblicare per legge sul web, sono fermi a
febbraio 2009... e siamo ad agosto!
Non sa il sindaco di Terrasini
che uno dei principali strumenti di contrasto alle infiltrazioni
mafiose così come ad una non corretta gestione della cosa pubblica è
proprio la trasparenza degli atti? Vogliamo parlarne?
4) Abbiamo notato
nell'intervista al
sindaco Consiglio che non gli riesce di
rispondere alla domanda "Non sente il puzzo di mafia a Terrasini?".
Come mai non risponde?
Forse non può scontentate qualcuno? Forse
che certi uomini di sua fiducia la prendano a male perché ammettere
tale puzzo comprometterebbe il loro fasi "codazzo" del boss? Lui risponde che lo
si accusa di essere un mafioso. Mai l'abbiamo accusata di essere
tale, non cerchi quindi di spostare il discorso per non rispondere,
non ci fa una bella figura! La mistificazione è una brutta
abitudine, pessima e intollerabile per un pubblico amministratore!
Ed ancora il sindaco di Terrasini dice che se uno pensa
che ci siano infiltrazioni mafiose e che vi sia puzzo di mafia a
Terrasini può essere smentito chiedendo in giro, alla gente...
Chiediamo al "codazzo" dei girovaghi di Piazza Duomo? Chiediamo
a quanti stanno cercando di ottenere licenze e concessioni che non
trovando un secco rigetto o che portano a bloccare scelte amministrative
importanti per la vita sociale ed economica di Terrasini?
5)
Anche sulla questione del bene confiscato il località Serra,
l'arrampicata sugli specchi del sindaco Consiglio è davvero triste.
Vediamo:
a)
chi c'era al ristorante "Ai due dadi",
in contrada Piano Torre, per incontrarci insieme ad alcuni esponenti
della sua Amministrazione? C'era proprio lei signor Consiglio... non
ricorda? Non ricorda che vi era tutto l'Ufficio di Presidenza
della Casa della Legalità, i referenti della Casa della Legalità
palermitana delegati quindi anche per Terrasini? E non ricorda
nemmeno che vi erano anche i rappresentanti dell'Associazione
Familiari Vittime della Mafia ed altre realtà locali? Suvvia!
b)
chi ha mai detto che è il sindaco di Terrasini a non voler dare
il bene confiscato in contrada Serra alla Casa della Legalità ed
all'associazione Familiari Vittime della Mafia? Siamo noi che abbiamo
detto che, vista la gestione dell'Amministrazione comunale, non
vogliamo aver nulla a che spartire con tale Amministrazione! E' ben
diverso!!! E' radicalmente l'opposto!
c)
la lettera datata 11 giugno 2009
(
leggi qui),
firmata dal Sindaco di Terrasini, Girolamo Consiglio,
dichiarava di condividere il progetto di gestione "in rete" tra
più associazioni e che prevedeva anche di coinvolgere realtà territoriali, che abbiamo presentato
come Casa della Legalità e Associazioni Familiari delle Vittime di
Mafia (
leggi qui)
dopo una serie di incontri con altre realtà che
poi si sono tirate indietro.
In tale lettera si dichiarava che, essendo
il progetto corrisponde alle finalità che il Comune intendeva
perseguire, l'amministrazione intendeva concedere l'uso del bene in
questione. Quindi che sta a dire adesso? Dove erano le
"perplessità" del Sindaco sul radicamento territoriale? La lettera l'ha
firmata lui o qualche suo alter ego?
d) la "mascherina"
che utilizza il sindaco per non sentire il puzzo che lo sta via via
sommergendo deve avergli compromesso anche la capacità visiva...
ed infatti scambia lucciole per lanterne.
Afferma che lui voleva, per
la gestione del bene, anche qualche associazione con sede a Palermo.
Bene: l'associazione Familiari delle Vittime della Mafia è nata ed
ha sede e principale attività proprio a Palermo; la Casa della
Legalità, che ha come sede centrale e Ufficio di Presidenza a
Genova, ha una sezione territoriale attiva proprio a Palermo. Quindi
o vi sono problemi di conoscenza geografica da parte del Sindaco
Consiglio (che cogliamo l'occasione di rassicurare sul fatto che Palermo è quella
Palermo in Sicilia), oppure parla senza sapere le cose di cui sta
parlando, visto che al "Giornale di Cinisi", che ha dato
notizia della nostra nota, ha dichiarato ieri che
"le due associazioni sono di Genova".
Non ci dilunghiamo oltre,
ci limitiamo ad
invitare il signor Sindaco Girolamo Consiglio ad avere un poco di
rispetto in più per la sua dignità e soprattutto rivendichiamo che
abbiamo rispetto per la comunità... quindi faccia pulizia di quei
signori di sua fiducia del "codazzo" del boss Girolamo "girovago"
D'Anna!
Comunque, detto tutto questo, c'è ancora una cosa:
lo sfidiamo ad un pubblico confronto in quella Piazza Duomo di
Terrasini tanto amata dal "codazzo" per confrontarci sui fatti e
se, come sappiamo, sarà sbugiardato porti già con se una lettera di
dimissioni, perché per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle
Pubbliche Amministrazioni servono amministratori corretti, che non
hanno abitudine alla menzogna, capaci di rifiutare amicizie e
collaborazioni di persone compromesse e contigue agli ambienti
mafiosi. Di "paladini" a parole ce ne sono troppi e fanno
solo danni all'interesse pubblico, perché sono proprio quelli che
alla prova dei fatti si mostrano, pur di tenere la propria carica,
inclini al compromesso morale che, lo tenga presente, non significa
forzatamente complicità, ma semplicemente il restare in silenzio,
acquiescenti d'innanzi a certi personaggi, come a certe pressioni,
che minano la corretta, trasparente e buona gestione della cosa
pubblica!
PS
L'articolo precedente sulla questione si concludeva con:
"Come diceva Peppino, la mafia è una montagna di merda e puzza... come fa il Sindaco di Terrasini a non sentirne il nauseabondo odore?" adesso vista la cosiddetta risposta del sindaco (vedasi soprattutto il punto 1) dobbiamo correggerla: Come diceva Peppino,
la mafia è una montagna di merda e puzza... come mai il Sindaco di Terrasini cerca di giustificare quel nauseabondo odore che sta vicino a lui?