I Carabinieri nell'imperiese stanno portando avanti un lavoro straordinario. Da quando il colonnello Franco Cancelli ha lasciato il Comando di Imperia si è assistito ad un cambio di passo significativo che ha suggellato un efficace intesa con la Procura di Sanremo retta dal Procuratore Roberto Cavallone.
Così dopo le operazioni contro i Pellegrino-Barilaro, gli arresti di killer salita dalla Calabria o di quelli con attività tra Ventimiglia e Vallecrosia... dopo i sequestri d'armi e munizioni, l'azione di contrasto non si ferma.
Oggi è stato finalmente le attenzioni si sono concentrate su un nucleo familiare "pesante" con base nel Comune di Vallecrosia. E' infatti stato arrestato Domenico CRUDO, 78 anni, pluri condannato e che infatti stava scontando una pensa ai domiciliari. In casa, nell'armadio aveva un ben oliato fucile, carico e pronto a fare fuoco. Naturalmente l'originario di Taurianova lo deteneva clandestinamente e quell'arma, sovietica, non era mai stata registrata in Italia...
In quella terra le cose strane sono tante... tra cui i soliti incendi, ma anche gente non gradita che subisce richiami pesantuccio... Ma lì i CRUDO, oltre al negozio di frutta e verdura, hanno intrapreso diverse iniziative "imprenditoriali" (chiamiamole così), tra cui la costruzione di box auto in via San Rocco, che naturalmente gli è stata possibile grazie alla variante al Pianto Regolatore del Comune di Vallecrosia (delibera 40 del 3 agosto 2009). I lavori sono in corso, con i classici cartelli "così così" che la Polizia Municipale non nota... ma quel che è certo è che i costruttori sono Domenico CRUDO e Palma SORACE, Regione Saonetta, 83 di Vallecrosia.... Una famiglia che deve avere ingenti disponibilità liquide per darsi a terreni e costruzioni... probabilmente il negozietto dell'ortofrutta rendeva proprio bene!
Ed in quella terra di Vallecrosia, dove non bisogna disturbare certi signori perché al posto della biancheria negli armadietti hanno il "ferro", i CRUDO non sono certo soli. Con un bar a Ventimiglia ma residenti a Vallecrosia sono ad esempio i MACRI, padre e figliolo, noti amanti del "fuego", arrestati pochi giorni or sono perché - anche loro con arma alla mano - volevano uccidere due agenti dell'Arma dei Carabinieri perché - come dicevano nelle intercettazioni - si è in guerra... e bisognava far capire che le inchieste sulla 'ndrangheta non sono gradite.
Ed ancora quella è la terra dei MARCIANO', che ad esempio, con il loro ristorante, se nel tempo lontano andavano a braccetto con il gruppo di Albeto Teardo, più recentemente erano direttamente in contatto con il boss Domenico "Mimmo" GANGEMI (l'altro fruttivendolo, da noi ribattezzato il "boss del fagiolino", arrestato con l'Operazione "Il Crimine" perché al vertice della 'ndrangheta nella nostra regione).
Giuseppe "Peppino" MARCIANO' risultava infatti uno dei soggetti con cui intratteneva contatti per l'acquisizione di pacchetti di voti l'ex Presidente della Regione Liguria, massone iscritto alla Loggia P2, Alberto TEARDO. Nell'ambito dell'indagine degli anni '80 (Procura di Savona) venne verificato che il MARCIANO' ricevette da uno dei più stretti collaboratori di Alberto TEARDO 25 milioni di lire per garantire il voto dei calabresi, recentemente questo personaggio è tornato alla ribalta in quanto lo stesso si sarebbe mosso nuovamente per sostenere la candidatura di Fortunata MOIO (figlia di Vincenzo MOIO, indicato nell'ordinanza "Il Crimine" quale "affiliato" alla 'ndrangheta nonché consigliere comunale di Ventimiglia, determinante per l'elezione dell'amministrazione Scullino, di cui è stato per due anni vicesindaco), supportata dai boss della 'ndrangheta quali il referente in Liguria della cosca COMMISSO, ovvero Domenico BELCASTRO.
Allo stesso MARCIANO' si sarebbe anche rivolto il consigliere regionale del PDL Alessio SASO, ricandidato e poi rieletto alle ultime elezioni regionali. Il MARCIANO' avrebbe messo in contatto il SASO con il boss Domenico GANGEMI, considerato il "reggente" del "locale" della 'ndrangheta a Genova e riferimento del boss Domenico OPPEDISANO. Il sostegno alla figlia di MOIO non era infatti alternativo a quello per SASO in quanto la Fortunata MOIO era candidata nella circoscrizione elettorale di Genova mentre SASO in quella di Imperia.
Il fatto che il MARCIANO' dirotti il SASO ad un contatto diretto con GANGEMI (che in effetti c'è stato, con più incontri) può certamente testimoniare che il MARCIANO' non possa prendere iniziativa diretta ma debba rimandare alle "direttive" imposte dagli esponenti apicali del sodalizio calabrese. Il fatto comunque che il MARCIANO' sia in contatto ed a conoscenza degli equilibri interni e quindi "segreti" dell'organizzazione della 'ndrangheta in Liguria, va ad aggiungersi alla capacità dello stesso di controllare pacchetti di voti, rappresenta un elemento di pesante capacità di condizionamento del voto anche per le elezioni amministrative e quindi la gestione stessa della Pubblica Amministrazione nel COMUNE DI VALLECROSIA e limitrofi.
E qui, a Vallecrosia, la forza di intimidazione che si va dimostrando è di quelle in grado di condizionare l'amministrazione pubblica, non tanto e solo nelle assegnazioni di lavori, ma soprattutto sulla materia urbanistica. Questo argomento è uno di quelli che - come abbiamo visto - vede interessi anche dei CRUDO, famiglia molto temuta... Ed è un tema che abbiamo, ad esempio evidenziato al Prefetto Di Menna, nella richiesta di Commissione di Accesso per Vallecrosia (oltre che per Ventimiglia e Castellaro... e per non parlare di Bordighera). E chissà se il vicesindaco Armando Biasi (che ha le deleghe giuste, oltre ad essere, come si dice in paese, il "delfino" del sindaco Croese per le prossime elezioni) può fornire qualche dettaglio sulla situazione.
Uno dei punti che indicammo, ad esempio, al Prefetto è questo:
"...la questione relativa alle speculazioni della zona di CONCA VERDE.
Ci risulta che per quanto riguarda la porzione ricadente nel territorio di VALLECROSIA la questione è già stata oggetto di attenzione da parte della Procura della Repubblica, così come ci risulta che tali attenzioni erano anche state poste sull'azione dell'amministrazione del COMUNE DI VALLECROSIA in merito alla variante al Piano Urbanistico Comunale.
Infatti sulla base di quanto da noi appreso risulterebbe che vi fossero state molteplici segnalazioni alle autorità competenti che denunciavano pressioni [...] sui proprietari dei terreni della zona di CONCA VERDE affinché questi cedessero parte dei loro terreni al fine di ottenere la classificazione di "edificabile" ai terreni stessi.
Da segnalare che a cavallo di detti fatti, con successive dimissioni, il PRESTILEO Marco [attuale City Manager del Comune di Ventimiglia, Direttore della Civitas, nonché socio e commercialista del Sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino] ricopriva la carica di Assessore al COMUNE DI VALLECROSIA. E successivamente a tali fatti sono stati posti in essere atti intimidatori verso il PRESTILEO stesso con spari da arma da fuoco contro il suo studio e contro la sua auto, fatti che questi, tra l'altro, tardava a denunciare all'Autorità Giudiziaria...".
Ma vi è di più. Infatti l'operazione CONCA VERDE ricade a cavallo dei territori di Vallecrosia e di Bordighera e, scrivevamo al Prefetto: "In integrazione a quanto già evidenziato in merito alle attenzioni della Procura della Repubblica... occorre segnalare che a seguito delle nuove elezioni amministrative è stato eletto consigliere comunale a Vallecrosia l'AMELIA Salvatore, cognato del PRESTILEO Marco ed anche socio della ORIZZONTI SRL (ove tra i soci come abbiamo visto vi è sia il Gaetano SCULLINO, sia il PRESTILEO Marco con moglie e fratello), nel cui Bilancio 2009 risulta nota non meglio precisata in merito al credito derivante dalla partecipazione al "COMITATO CONCA VERDE" che, a quanto ci risulta, è relativo all'acquisizione da parte della ORIZZONTI SRL di un terreno finalizzata ad attività di edilizia nella porzione di "CONCA VERDE" ricadente nel COMUNE DI BORDIGHERA".
Ma andiamo oltre e passiamo a qualche dettaglio relativo all'altra questione di rilievo di questi giorni: le minacce a mano armata ai giocatori della Sanremere che, di conseguenza hanno alzato i tacchi e se ne sono andati.
"Non c'entro nulla con le minacce agli ormai ex calciatori della Sanremese e nemmeno con il pulmino bruciato della Carlin'sBoys e non ho legami "strani" con Giovanni Ingrasciotta" sono le dichiarazioni del Presidente della Sanremese Del Gratta. E chi mai ha detto che avesse qualcosa a che fare lui con gli incendi e le minacce? Mah...
Ma le dichiarazioni strane risultano altre. Sull'abbandono anticipato della squadra da parte dei giocatori, Del Gratta dichiara che: "è una vicenda di cui non so nulla. Solo i calciatori possono sapere se sono stati minacciati. Da quel che so, Perelli ha avuto problemi con un tifoso, mentre Sosa penso che abbia deciso di non rimanere alla Sanremese, per problemi suoi personali, forse legati al suo passato nel Napoli". Ma come, tre giocatori, in una fase delicata del campionato, prendono e se ne vanno di punto e in bianco ed il Presidente o altri dirigenti della squadra non pongono (o si pongono) domande? Uno se ne va perché ha avuto problemi con un (1!!!) tifoso? Mah...
Poi, dopo il dichiarare che "Chi mette in giro falsità sul mio conto, vuole farmi passare la voglia di portare avanti la Sanremese", Del Gratta specifica, sempre a Il Secolo XIX, che Giovanni Ingrasciotta (il boss), proprietario della "Coffee Time", è un semplice conoscente, ed afferma: "Con lui non ho rapporti diversi al di là di un normalissimo rapporto di lavoro. Gli avevo chiesto di sponsorizzare la Sanremese, poi abbiamo trovato un accordo economico di un altro genere. Ingrasciotta è sempre stato legato a Barillà e in due diverse occasioni ha cercato di comprare la Sanremese". E quale sarebbe l'accordo di altro genere? Lo chiediamo perché in rete si trova un comunicato dell'agosto 2009 in cui si legge: "Soddisfatto il Team Manager Riccardo Del Gratta che prima di iniziare la nuova stagione ringrazia tutti e pone gli obbiettivi: 'stiamo allestendo una squadra per vincere il campionato e finora abbiamo fatto un ottimo lavoro..." ed ancora "Del Gratta ha proposto a Gianni Ingrasciotta di 'Coffee Time' l'acquisto di una parte delle quote societarie, e se questo affare andasse in porto diventerebbe davvero difficile fermare la Sanremese". Questo è un comunicato e non quindi "falsità" messe in giro da cattivoni... ed allora cosa significa il passaggio per cui se il boss Ingrasciotta (in contatto con i Pellegrino-Barilaro ed il Tagliamento) entrava nella Società come socio, sarebbe diventato difficile fermare la Sanremese?
Ed un ultima questione, giusto per capire... Del Gratta afferma "Ingrasciotta è sempre stato legato a Barillà", cosa intende?
Che nelle attività dell'Ingrasciotta c'è anche il Carlo Barillà?
Che Barillà e Ingrasciotta erano già insieme quando la Sanremese è fallita?
Che Barillà rivoleva la 'sua' squadra e che, essendo legato ad Ingrasciotta, bisognerebbe guardare a lui per certi episodi?
Il Presidente della Sanremese Del Gratta potrebbe spiegare cosa intende con quella frase, visto che può voler dire molte cose, anche considerando che il 14 gennaio scorso dichiarava che "Barillà nei miei confronti si comporta come uno stalker"?
Ed ancora: se era il Carlo Barillà ad avere i rapporti con Ingrasciotta, come mai l'entrata nel direttivo della Sanremese di Gianmarco Ingrasciotta (figlio del boss Gianni) avviene il 3.11.2009, ovvero dopo l'arrivo dopo che la Presidenza è di Del Gratta, con l'auspicio che tale ingresso "in società di Gianmarco potrebbe preludere anche ad un aiuto economico della Coffee Time"?
Leggi l'ultimo aggiornamento sul "fronte occidentale" di ieri (dove si parlava anche della Sanremese)
Leggi la sezione sull'Imperiese