
Domanda: è possibile che un esponente
politico si faccia propaganda utilizzando fondi pubblici e quindi, in
ultima analisi, anche nostri?
In Liguria da mesi assistiamo agli
spot che la Regione sta facendo trasmettere su tutte le televisioni e
radio private (ed ora anche on line su siti di testate
giornalistiche). Secondo Claudio Burlando - che compare in tutti
gli spot magnificando la propria azione di governo - si tratta di
comunicazioni istituzionali. A noi, invece, viene il legittimo dubbio
che gli spot pubblicizzino soprattutto l'azione di Burlando e della
sua giunta...
Ora, come la stessa Regione ha ammesso, per questi
annunci sono stati stanziati almeno 170mila euro.
Ammesso che la
somma nel frattempo non sia aumentata, visto che la pubblicità va
avanti da aprile (guarda caso proprio un mese prima delle elezioni
politiche che, comunque, il centrosinistra in Liguria ha perso),
queste risorse potevano essere spese diversamente. Invece che per
vedere Burlando gloriarsi delle sue imprese, potevano essere più
utilmente investite, tanto per dire, per ristrutturare una scuola o
per fornirla di impianti sportivi. Potevano essere utilizzate per
acquistare apparecchiature sanitarie.
Ma nessuno nel moribondo
ambiente politico e istituzionale ligure sembra porsi questa domanda
del tutto ovvia. Non se la pone l'opposizione che sembra ogni
giorno più alleata del centrosinistra. E non se la pone nemmeno una
maggioranza supina ai desideri dei potenti.
Allora poniamole
noi queste domande come cittadini che vogliono esercitare i diritti
di informazione e di critica. Scriviamo ai diretti interessati,
interroghiamoli in pubblico.
1) Chiediamo al presidente
Burlando di mostrarci gli atti pubblici dove sono indicati
l'ammontare dello stanziamento e i destinatari. E' nostro diritto
sapere dove vanno a finire i soldi pubblici, visto che, a nostro
avviso, vengono destinati a spot pubblicitari utili anche a
puntellare l'immagine del presidente della Regione meno popolare
d'Italia (lo dicono i sondaggi) in vista delle elezioni del
2010.
2) Chiediamo all'Ordine dei Giornalisti, se non creda
che il pagamento di quelle somme alle televisioni private liguri sia
perlomeno criticabile dal punto di vista deontologico. Pur credendo
nella buona fede dei giornalisti, è lecito porsi il dubbio se quelle
decine di migliaia di euro (pubblici) che puntellano i bilanci delle
televisioni e radio private possano in qualche modo condizionare la
libertà di informazione.
Visto che nessuno pone queste
domande, allora facciamolo noi. Per avere conferme o, magari,
smentite ai nostri legittimi dubbi. Se condividete le nostre domande,
inoltrate questa mail a agli indirizzi di Burlando, degli Assessori e Consiglieri regionali (maggioranza e opposizione) ed all'Ordine dei Giornalisti, tutti riportati di seguito. Fatele
circolare tra i vostri amici, inoltratele a tutti i gruppi e i blog
che conoscete, mandatele a giornali e televisioni. Sperando di
riuscire, almeno stavolta, a superare il muro di gomma della politica
ligure.
Quei soldi sono pubblici, nostri, e devono essere spesi
per i cittadini.
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