
Ma uno si chiede: che cosa succederebbe se le coop dovessero essere oggetto di
un esposto a
Savona?
Che il procuratore
Granero Francantonio deciderebbe di indagare sulle attività delle
cooperative dirette dal dottor
Granero Gianluigi (il figlio). A riferire la
notizia ai savonesi sarebbe la cronista de Il Secolo XIX
Granero Antonella (la
figlia) che si occupa di cronaca bianca e scrive entusiastici articoli sui
progetti edilizi in via di realizzazione a Savona, magari per mano delle stesse
cooperative. Conosciamo il lavoro svolto dal Procuratore, che con Michele Del
Gaudio si occupò della questione Teardo, e siamo certi della sua integrità e che nel caso procederebbe senza dubbio alcuno. Resta
il fatto che questa sia una situazione un po' particolare, singolare, che non
fa però eccezione in terra di Liguria...
Un articoli dal numero 155 di
Trucioli Savonesi
Un cognome, una famiglia: magistratura, giornalismo, cooperative
GRANERO, LA COOP, LA POLITICA, LA CAMERA DI COMMERCIO
Abbiamo ricostruito i ruoli di chi svolge un'attività in
"vetrina"
Savona - Un papà in arrivo,
Francantonio Granero,
nella veste di
procuratore capo della Repubblica di Savona (ganglo
vitale delle istituzioni democratiche e soprattutto della legalità). Con la
testimonianza di essere iscritto tra i migliori magistrati della storia
giudiziaria savonese. Mentre
Vincenzo Scolastico, l'attuale "capo", dopo
oltre otto anni di permanenza e non essere riuscito a raggiungere il vertice
della Procura di Sanremo, tra le procure "calde", ma anche più attive in
Liguria sul fronte della lotta al malgoverno (corruzione) nella pubblica
amministrazione, avrebbe deciso di rimanere, a Savona, come procuratore
aggiunto (vice), soffiando, si fa per dire, il posto ad
Alberto Landolfi,
il "decano" in quanto a permanenza alla Procura di Savona.
Un figlio in partenza,
Gianluigi Granero,
esponente di primo piano della
Legacoop (coordinatore in provincia di
Savona, vice presidente in Liguria) ormai pendolare a Genova. Quest'ultimo
annuncio l'ha dato in anteprima il Secolo XIX-edizione locale, martedì 13
maggio, con l'intervista del capo della redazione di Savona,
Roberto
Sangalli.
"Uomini Liberi", con la consueta "libertà", ha ripreso la
notizia del Decimono, muovendo alcuni rilievi. Ha ricordato la presenza, sulla
scena pubblica di Savona, anche di
Antonella Granero, vice capo
servizio alla redazione de Il Secolo XIX, col ruolo di seguire la vita
politico-amministrativa (cronaca giudiziaria esclusa) e gli approfondimenti di
maggiore spessore culturale e sociale.
"Uomini Liberi" poteva aggiungere che, a Genova, nella cronaca
sportiva, dopo aver seguito con diligenza e professionalità la "giudiziaria",
lavora, sempre al Secolo XIX,
Marcello Zinola, supervotato segretario
ligure di dell'Associazione giornalisti (il sindacato unitario della categoria).
Zinola, savonese da sempre, è marito di
Antonella Granero, dunque
cognato di
Gianluigi e
genero del futuro procuratore capo. Questa
è cronaca.
"Uomini Liberi" osservava:
<...conflitto che va, conflitto
che viene, se è vero che ci troviamo in presenza di un'unica famiglia che ha
saputo far fruttare i talenti che madre natura ha elargito loro...>.
Chi ha conosciuto e conosce la statura professionale di
Francantonio
Granero non può aver dubbi. Ieri, come oggi, non sarà mai un magistrato
condizionabile, di parte. Un conto è, inoltre, svolgere un'attività, una
funzione nell'ambito della pubblica amministrazione o di enti sottoposti, un
conto è esercitare un'attività privata, una professione difficile,
"sensibile".
Gianluigi Granero non ha atteso facili polemiche ed
insinuazioni strumentali per lasciare al suo vice
Mattia Rossi, vice
sindaco di Carcare, il posto di coordinatore provinciale Coop con un "peso"
palese nel contesto economico savonese, ligure.
Ma
Gianluigi Granero ha voluto dare un taglio pure
ai futuri rapporti con gli enti pubblici, in particolare la
Camera di
Commercio dove è componente della giunta camerale. E con ogni probabilità
seguirà la rinuncia all'
I.P.S., presieduta da
Roberto Grignolo,
vice presidente
Dario Amoretti, che vede, tra gli altri, come
consiglieri
Gianluigi Granero,
Remo Zaccaria, vice sindaco di
Loano, entrato di recente in una cooperativa che gestisce un avviato servizio
bar nella cittadella del
Santa Corona di Pietra Ligure, in società con
imprenditori locali. Una subgestione dell'appalto aggiudicato ad una Spa di
Imperia.
Diciamo che l'
IPS, forse avrà dei nemici, ma non
mancano alcuni campanelli d'allarme che ad un attento
Granero non
possono sfuggire.
Gianluigi Granero, del resto, si era già distinto come
consigliere di maggioranza per equilibrio, concretezza, moderazione, con le
elezioni del 27 aprile 1997, quando
Enrico Rembado sindaco di Borgio
Verezzi, mantenne un vasto consenso popolare per aver sempre rappresentato il
simbolo di primo cittadino con la "schiena dritta", non condizionabile dai
poteri forti e con una visione sensibile del patrimonio ambientale, la sua
tutela in termini di risorsa e ritorno turistico. Il denaro facile, della
speculazione immobiliare, non ha mai creato le premesse di un sano sviluppo,
non "falso o drogato".
Gianluigi Granero, in questi anni, pur senza sforzarsi
di fare la "prima donna", ha conquistato spazi sempre maggiori di rapprentanza,
prestigio, rilievo.
Riepiloghiamo gli incarichi.
1) Coordinatore provinciale di
Legacoop
2) Componente della giunta
camerale
3) Vice presidente regionale
della Lega Ligure Cooperative e Mutue (presidente
Claudio Pontiggia,
secondo vice presidente
Alessandro Frega).
4) Presidente dell'Associazione
Regionale cooperative consumatori.
5) Componente del Comitato
direttivo della sezione cooperative della pesca.
6) Componente della Lega
Pesca direzione nazionale.
7) Consigliere dell'Ips.
8) Componente del Comitato 14
ottobre.
9) Per la provincia di Savona nel
Consiglio dei garanti regionale dei Ds.
10) Componente del Comitato promotore, in provincia di Savona,
del Partito Democratico.
Un asse pigliatutto? Non scherziamo, sono ben altri i "feudi"
della "casta". Il mondo delle cooperative, pur nelle distorsioni che non
mancano e di cui spesso si legge, è una realtà che nella sola Liguria può
offrire questo quadro.
Sono associati alla Legacoop 42 soggetti agricoli, 21
cooperative di abitazioni, 15 cooperative di consumatori, 12 di pesca, 33 di
servizi alle merci, 108 manifatturiere, 37 cooperative di turismo e
comunicazione, 101 cooperative sociali, 2 tra dettaglianti, 3 di costruzioni (
Cooperativa
edile con sede a Savona e due colossi con sede a Reggio Emilia,
Coopsette
e
Unieco).
L'ultima apparizione pubblica, segnalata dalla cronaca
imperiese, ha visto
Gianluigi Granero tra i promotori di un riuscito
abbinamento- "promozione" del colosso
Iveco, alla calata
Cuneo di
Imperia, dove un gruppo di pescatori locali sono stati trasformati in
attori e comparse. Una manifestazione di successo.
"Uomini Liberi" nel conciso annuncio-commento, rimarcava che
<gli
spunti dell'intervista al Secolo XIX di Gianluigi Granero, per la
verità, erano stati poco stimolati dall'arguzia del cronista>.
Del tipo, mancate domande: <
Perché in provincia di Savona i prezzi
alimentari delle coop sono nettamente superiori a quelli di altre città come
Torino, Milano...>.
E ancora,
<perché in Riviera non si insediano altri
colossi tipo Auchan ed Esselunga....esiste una "coop protetta"
dagli enti locali, in mano al Pd ?>.
A completezza del tema è il caso di ricordare che, con la sola
esclusione di Albenga, Andora, Spotorno, gli altri centri rivieraschi sono
saldamente feudo del centro destra e del berlusconismo più ortodosso (in
pratica feudo della famiglia
Scajola, con un parlamentare,
Claudio,
ora tornato ministro che sceglie i soldatini; dal 22 giugno 2006, il fratello,
Maurizio
Scajola, ha preso il posto di segretario generale alla Camera di Commercio
che era di
Rosa Gambino; l'altro fratello,
Alessandro Scajola,
ex parlamentare Dc, è vice presidente della
Carisa e nei vertici
Carige,
gangli vitali del credito e non solo).
Insomma tre fratelli imperiesi per il controllo di tre
istituzioni (pubbliche) di grande peso. Non c'entrano le guerre di campanile,
ma di stile direbbe
Paolo Emilio Taviani che nell'ultima sua campagna
elettorale, riunendo gli amici al G.H. Garden Lido di Loano (candidato era
Mario
Rembado, ex sindaco di Loano), descrisse il "pericolo
Berlusconi",
ma anche alcuni tradimenti tra i Dc imperiesi.
E proprio sul fronte della Camera di Commercio di Savona (se
qualcuno leggesse più frequentemente l'archivio, gli articoli, le
dichiarazioni, gli annunci, confrontasse i "proclami", le ammancabili
"ricette", con i risultati concreti potrebbe cosi parlare a ragion
veduta) era stato proprio
Gianluigi Granero, in perfetta
solitudine con
Carlo Decia, direttore del
CNA, ha farsi promotore
di un'impossibile "spallata" alla presidenza di
Giancarlo Grasso, una
tra le più disastrose (in termini di risultati) che la storia ricordi. Messe a
confronto, ad esempio, con le presidenze di
Leopoldo Fabretti,
Andrea
De Filippi e del già mediocre
Pietro Picciocchi.
Nessuno pare contesti a
Grasso una gestione
all'insegna del malaffare, semmai un problema che si trascina da anni,
l'incapacità sostanziale nell'incidere sui settori vitali dell'economia
savonese, come turismo e agricoltura. Gli ultimi dati parlano di una
diminuzione di aree coltivate, nella piana ingauna, che raggiunge ormai il 40
per cento. Mentre la sciagura delle dismissioni alberghiere appare
inarrestabile. Tante ricette, tante diagnosi, nessuna cura efficace.
Giancarlo Grasso, poteva andare bene, visto i risultati,
come presidente di transizione; ha finito per essere un "inamovibile", in crisi
permanente di contenuti e traguardi raggiunti. Non serve metterlo in croce,
quel posto fa parte della "casta" politica ed è la classe politica savonese e
ligure che dovrebbe provvedere, anche se i danni sono irreparabili, con
ubriacatura di bufale e frottole a parte, come è facilissimo documentare.
Il malessere della Camera di Commercio di Savona si specchia
persino su un'informazione locale che non si distingue certo nel raccontare la
realtà senza autocensure.
Il 30 marzo 2008, titola La Stampa:
<Camera di commercio,
due dirigenti chiedono lo scioglimento del consiglio>. Occhiello:
<Esposto
alla Corte dei Conti, Regione e ministero>.
28 luglio 2007, Il Secolo XIX: <
Camera di commercio,
dipendenti in rivolta. La situazione è grave..>.
L'elenco potrebbe continuare.
Sergio Del Santo, non da oggi tra i giornalisti savonesi
più addentro alle vicende della Camera di Commercio, in ottimi rapporti con
Sergio
Ravera considerato l'autore dei discorsi pubblici e dei "rapporti esterni"
del presidente
Grasso, si domandava il 30 aprile scorso, esordendo il
suo servizio:
<riuscirà Giancarlo Grasso a completare il secondo
mandato quinquennale alla Camera di Commercio>.
Ovvero sino al maggio del 2010?
<Nei palazzi del potere
savonese lo scetticismo cresce...Grasso alla presidenza dal 2000 con un
consenso bulgaro...>
Del Santo è un maestro del giornalismo soft, della
diplomazia, anche se ha al suo attivo gli anni migliori, con l'altro maestro
del giornalismo locale (graffiante e soprattutto da inchiesta),
Luciano
Angelini. Anni esaltanti nella diffusione boom e della storia del
Secolo XIX-edizione Savona. Quando al giornale "comandava" patron
Cesare
Brivio Sforza.
Gianluigi Granero, rispondendo alle domande di
Roberto
Sangalli, ha scattato una foto molto verosimile di cosa accade a
Palazzo
Lamba Doria.
Già
Del Santo aveva scritto che
<la sessantina di
dipendenti è costantemente sul piede di guerra, due vice segretari generali che
esprimono per iscritto tutto il loro dissenso; il segretario generale Scajola
preoccupato di non finire sotto un micidiale fuoco incrociato, nell'ambito di
un frutto ormai avvelenato...>.
Ed ecco che
Gianluigi Granero parla al Secolo XIX di un
<
livello di insoddisfazione all'interno della Camera, molto alto. Con tre
punti da chiarire...Deve essere un motore per mettere in campo iniziative
importanti....i rapporti con la politica che deve fare un passo indietro... e
quando un processo non funziona chi lo guida non può scaricare su altri la
responsabilità>.
Forse in altri tempi, il glorioso Secolo XIX avrebbe svolto
un'inchiesta giornalistica approfondita sul ruolo e soprattutto sui risultati
(mancati) della Camera di Commercio di Savona, non da oggi. Cosa rappresenta in
termini di costi per la collettività, per le imprese, per le aziende che
rappresenta, e quali siano stati i benefici collettivi. Il profondo malessere
che la "soffoca", a prescindere da
Grasso.
Con l'inizio dell'autunno Trucioli Savonesi dedicherà una serie
di puntate alla storia turistica della provincia di Savona dal 1965 in poi.
Tutte le tappe e soprattutto una vetrina di annunci sui giornali e in tivù,
alle radio locali. Con una sorta di "ecco come è finita".
E' un quadro a dire poco sconvolgente, ricco di
"patacche", ma anche peggio.
Gianluigi Granero alla domanda dei rapporti tra Legacoop
ed amministrazioni comunali ha risposto: <
La cosa più grave che vedo è
poco entusiasmo e scarsa capacità di lasciarsi affascinare dalle sfide senza
condizionamenti dalle lotte di poteri>.
Si potrebbe aggiungere il "degrado del potere", di una certa
classe politica, di alcuni dei suoi rappresentanti.
Il presidente
Grasso in un'intervista a La Stampa del 16
maggio 2001 ricordava:
<L'economia savonese sta segnando il passo, c'è la
necessità di avere parlamentari che conoscano i nodi del sistema logistico
provinciale, in grado di fornire tutti insieme una spinta decisa a risposte che
attendono da oltre 40 anni...>. Avete capito, 40 anni! Per la ferrovia
mezzo secolo, mentre il turismo alberghiero ha fatto come i gamberi.
Qualche esempio citato da
Grasso: il raddoppio ed il
trasferimento della ferrovia Andora-Finale, l'Aurelia-bis da Varazze ad Andora,
il collegamento porto-autostrade, l'Altare-Predosa, l'Albenga-Ceva, e il
definitivo rilancio dell'aeroporto di Villanova che finira ha ingoiato una
montagna di soldi pubblici...e poi basta chiusure di alberghi.
Forse al termine di questo lungo affresco, da "giornalisti
liberi" il ricordo più "cristiano" è la scoperta di
Gianlugi Granero
scrittore, col volume "
Bandiere e ciminiere...." (
vedi....l'articolo scritto
da
Ferdinando Molteni, redattore del Secolo XIX in aspettativa e
chiamato dal sindaco
Berruti nell'esecutivo che governa Savona).
Un
Granero che sa essere solidale con gli amici, in
momenti magari problematici (vedi la foto "storica" del 1996 con l'allora "big
"
Roberto De Cia già al vertice dei Ds, poi confluito con lo Sdi del vice
sindaco
Paolo Caviglia).
In quel libro di
Granero, ricorda
Molteni, cè
anche
<la celebrazione di una città, Vado Ligure, devastata dall'industrializzazione
e piegata agli interessi dei grandi gruppi, ma capace di produrre uomini e
donne di tempra non comune>.
Sembra ieri.
Legacoop, Granero lascia Savona
L'intervista a Granero de Il Secolo XIX
La redazione