I provvedimenti nei confronti del boss GARCEA & C sono conseguenti ad attività di indagine, con anche intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché servizi di osservazione, eseguiti dal ROS.
Da questa attività di indagine è emerso che il boss GARCEA era il "referente occulto della società finanziaria EFFEGI DIRECT" [pag. 1 dell'Ordinanza di Custodia Cautelare].
Qui il Decreto di Sequestro richiesto dal ROS e firmato dal GIP del Tribunale di Genova [leggi il documento integrale].
Pubblichiamo di seguito l'articolo de Il Secolo XIX con le dichiarazioni del MARANO ed una nuova e-mail di Antonio CLEMENTE.
11.02.2011 - IL SECOLO XIX
UN ALTRO POLITICO NELL'INCHIESTA DI ROS E PROCURA: LA PISTA DELLE SOCIETÀ DI CREDITO
'Ndrangheta, la verità dell'ex Udc
Interrogatorio segreto per Pietro Marano: «Ecco chi dà appoggi finanziari al boss Garcea»
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CHE COSA ci faceva un(ex) candidato dell'Udc nella stessa società finanziaria sequestrata in seguito a un boss della 'ndrangheta? Che cosa si muove, nel sottobosco delle aziende che prestano soldi all'ombra della Lanterna? Quanto sono "contaminate" dalla mafia e quanto c'entra la politica, che di tanto intanto lambisce le indagini più spinose in materia di criminalità organizzata?
Un verbale rimasto segreto per mesi, di cui oggi Il SecoloXIX è in grado di rivelare i contenuti salienti, alza il sipario su quello che nelle ultime settimane è diventato uno dei capisaldi del lavoro
del Ros. Con un'impressione, netta: per parecchio tempo, fra le province di Genova e Savona, più personaggi e società finanziarie di quanto si pensasse hanno incrociato il nome di Onofrio Garcea, in carcere da un paio di mesi, ritenuto uno dei leader delle cosche calabresi fra la Liguria e il Basso Piemonte.
Per orientarsi bisogna chiamare in causa Pietro Marano, ragioniere di 67 anni, originario di Ovada ma da una vita attivo nel capoluogo ligure, dove ancora oggi ha uno studio in via Maragliano.
Alle Regionali del marzo 2010 è in lista con l'Unione di centro, in appoggio al centrosinistra che porterà sulla poltrona di governatore Claudio Burlando.
Il problema è che all'attività politica (è fra l'altro fondatore della Federazione Democratici Cristiani) abbina il suo quotidiano impegno nel ramo assicurativo e finanziario. Tramite la Partital, è socio al 50%della Effegì Direct, una finanziaria con sede a Cornigliano e pure in provincia di Savona. E per un bel periodo incrocia, all'interno della stessa società, il boss Onofrio Garcea.
«È vero - ammette l'ex candidato Marano interrogato, e contattato telefonicamente ieri dal Secolo - Onofrio era un ottimo procacciatore d'affari. Era molto bravo nella cosiddetta pratica della "cessione quinto". Ovvero nel portare clienti che, legalmente, chiedevano prestiti e li ripagavano con una trattenuta d'un quinto sullo stipendio». Il problema è che Garcea, secondo i carabinieri è da un bel po' di anni pure affiliato alle cosche di Siderno, dalla fine del 2009 è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso a Genova e a luglio 2010 scatta un ordine di arresto, per usura: oltre a "procacciare" clienti per la Effegì, dava denaro a strozzo. Possibile che il (saltuariamente) politico,e ragioniere, Marano non se ne fosse accorto? «Finché sono stato socio di Effegì, lui era un semplice collaboratore. Poi, quando la situazione si è fatta più complessa emi ha detto di avere problemi con la giustizia, ho ceduto le quote».
Accade il 22 aprile 2010, cioè prima dell'ordine di cattura: Marano, a un mese dalle elezioni (dove non va malissimo, ma non viene eletto), lascia la Effegì Direct. E nel giro di qualche settimana, prima d'essere arrestato, nello stesso gruppo Garcea entra come dirigente: il tribunale, nel sequestrare in seguito l'azienda e vari conti (contestando situazioni a partire dal 15maggio, cioè dopo l'uscita di Marano), dirà infatti che era un «socio occulto». «I militari ribadisce Marano possono sostenere quel che vogliono; quando Garcea ha iniziato a fare casino usando la Effegì, io ne ero fuori. La campagna elettorale? Ovviamente non me l'ha mai finanziata».
Per la giustizia l'ex politico non ha commesso reati,avendo ceduto le quote prima che Effegì diventasse ufficialmente "sponda" d'un criminale. Ma gli investigatori non si accontentano e gli chiedono di spiegare chi ha continuato a fare affari con il boss oggi in carcere, dandogli campo libero nella finanziaria. E sul taccuino finisce il nome di A. C., un personaggio parecchio attivo nell'ambiente dei prestiti (sulla carta regolari) fra Genova e Milano. La 'ndrangheta non solo incendia i bar. La 'ndrangheta, soprattutto a Genova, ha da un bel po' le mani sul denaro da prestare a chi è in difficoltà.
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Riceviamo Antonio CLEMENTE Ceo Gruppo EFFEGI S.p.A:
Buonasera in riscontro a quanto da Lei pubblicato Le specifico quanto segue
Riguardo la cessione delle quote relative alla EFFEGIDIRECT srl società gestrice dell'agenzia di Genova , in premessa va specificato che tale società era nata con la finalità di aprire , come in altre città d'Italia , una filiale nel genovese . Poiché la produzione dell'agenzia era molto negativa in termini di numeri , portava il conto economico dell'ufficio ad essere passivo. Alla luce di tale situazione ho chiesto al M. di cedere le quote di nostra proprietà rimettendo quanto fino ad allora investito, lo stesso mi ha poi comunicato in seguito che avrebbe proceduto a cedere anche lui la società poiché non riteneva interessante gestirla da solo , fissandomi appuntamento per la cessione avendo trovato un acquirente.
Alla cessione ho conosciuto per la prima volta l'acquirente Sig. Marco de Giorgio al quale è stato imposto a seguito della cessione, il cambio di denominazione.
Per sua informazione la società non ha mai operato con il nostro Gruppo a seguito della cessione di quote.
Tanto dovevo
Antonio Clemente
Amministratore Delegato Gruppo EFFEGI'