[con ampi estratti dell'Ordinanza di Custodia Cautelare]
Proseguiamo l'approfondimento sulla realtà di LAVAGNA (qui la 1° parte, qui il primo capitolo della 2° parte e qui il secondo capitolo della 2° parte), venendo al condizionamento del voto e dell'amministrazione comunale. Il quadro che emerge, nello spaccato temporale di quanto documentato dall'inchiesta “I CONTI DI LAVAGNA”, è di estremo interesse perché testimonia (se ancora ve ne fosse bisogno) della piena capacità di inquinamento della vita sociale, economica e politica, in capo alla 'ndrangheta, in terra di Liguria...
Ripartiamo dal capo di imputazione relativo al “VOTO DI SCAMBIO”. Lo abbiamo già visto, ma appare opportuno ripercorrerlo per poter entrare nel dettaglio degli elementi di prova acquisiti grazie all'indagine coordinata dal Pm Lari (DDA di Genova) ed eseguita, con assoluta efficacia dallo S.C.O. e della Squadra Mobile di Genova...
[con ampi estratti dell'Ordinanza di Custodia Cautelare]
Sulla base di quanto emerso, documentato e provato (che abbiamo visto nella precedente puntate – 1 parte - 2.1. parte) il GIP non ha dubbi ed indica che «può affermarsi l'esistenza di organizzazioni criminali di 'ndrangheta in Liguria» e che «può anche affermarsi che gli indagati NUCERA Paolo, RODA' Francesco Antonio e RODA' Antonio siano appartenenti alla 'ndrangheta, già in considerazione della partecipazione a riunioni di 'ndrangheta (...), riunioni la cui partecipazione, per il carattere notoriamente riservato delle stesse, aperte solamente a soggetti inseriti nell'organizzazione, qualifica quali 'ndranghetisti i partecipanti». Così si apre la motivazione dell'arresto per 416 BIS, disposto dal GIP Tribunale di Genova. E quello che viene ulteriormente scritto, anche in relazione alla condotta dei politici e pubblici amministratori risulta inconfutabile alla luce degli elementi emersi nell'inchiesta...
[con ampi estratti dell'Ordinanza di Custodia Cautelare]
Lo S.C.O. e la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Genova hanno compiuto un lavoro di monitoraggio capillare per documentare non solo l'esistenza della 'ndrangheta a Lavagna, ma anche per documentarne l'attività, le influenze e cointeressenze con la politica e la pubblica amministrazione. Di questo immane lavoro (sintetizzato in oltre duemila pagine di Informativa conclusiva) il GIP ha colto molteplici elementi, inserendoli nell'Ordinanza di Custodia Cautelare. Dopo aver visto – nella prima puntata – una panoramica generale ed i capi di imputazione, andiamo avanti. Scopriremo così che le cointeressenze con gli uomini della “locale” di Lavagna non erano “solo” quelli con il Sindaco e l'amministrazione locale (di centrodestra), o quelli relativi allo "storico" e consolidato rapporto con la MONDELLO Gabriella, bensì arrivano a toccare anche il centrosinistra, sin nell'amministrazione BURLANDO, sia anche alle Primarie del PD [vedi qui lo speciale] che hanno “incoronato” la Paita [vedi qui la sintesi su cui la Lella non vuole rispondere].
Dopo la prima puntata, dunque, andiamo avanti. Prima di procedere (nella terza puntata) su ciò che resta ancora “immutabile” a Lavagna (e speriamo per poco), vediamo di inquadrare meglio quanto documentato dell'Operazione “I CONTI DI LAVAGNA”. Lo facciamo in questa seconda parte, suddivisa in tre capitoli. E partiamo, in questo primo capitolo con il "ritratto" della "locale" di Lavagna, passando per gli elementi che indicano la capacità di "controllo del territorio", sino ai rapporti con la cosca in "terra madre"...
[con i capi di imputazione indicati nell'Ordinanza di Custodia Cautelare]
Finalmente un netto passo avanti su quella realtà del levante genovese, troppo a lungo rimasta coperta dalla cappa di impunità. Grazie al lavoro della Squadra Mobile di Genova e dello S.C.O., la DDA di Genova, guidata dal Proc. Michele Di Lecce (ora in pensione) ed il Pm Alberto Lari, l'inchiesta sulla “locale” di 'ndrangheta di Lavagna (fascicolo aperto nel 2013) ha portato all'esecuzione, oggi, dell'Operazione “CONTI DI LAVAGNA”.
Un lavoro complesso che è riuscito nel documentare (con intercettazioni audio e video) l'operatività del sodalizio 'ndranghetista ed anche le condotte illecite dei Pubblici Amministratori e politici. Da quanto già emerso con "MAGLIO 3" al sequestro delle armi di tre anni fa, passando per i viaggi con soldi portati in Calabria, alla "mamma", per sostenere i familiari dei detenuti, sino al "monitoraggio" del traffico illecito dei rifiuti.
Sono emersi chiari e inequivocabili i legami degli 'ndranghetisti insediati a Lavagna con la “mamma”, ovvero le 'ndrine nella terra madre, ma anche la disponibilità di armi da fuoco (anche da guerra), la capacità di intimidazione, l'egemonia nel settore dello smaltimento dei rifiuti, nonché la capacità di condizionamento della pubblica amministrazione e delle scelte elettorali attraverso la pratica del “voto di scambio”. Un passo avanti, non il colpo di grazia (come vedremo)...